Santanchè al pronto soccorso con il suo compagno, “Ha saltato la fila”

«Quanto emerso sui social riguardo la mia persona è assolutamente falso. Non è mia abitudine approfittare di una posizione privilegiata, soprattutto in un contesto come quello ospedaliero». Così il ministro al turismo Daniela Santanchè, dopo le polemiche esplose per un suo presunto tentativo di saltare la fila al pronto soccorso dell’ospedale Versilia di Lido di Camaiore della sera precedente. Dove Santanchè si era recata per accompagnare il compagno, Dimitri Kunz, colpito da forte cefalea. «Non ho saltato nessuna fila – sottolinea il ministro – come è stato anche già confermato dalla Asl che ha precisato come il tempo di attesa sia stato in linea con quello degli altri pazienti. Ho accompagnato al pronto soccorso il mio compagno seguendo le normali procedure previste per tutti, per giunta parcheggiando fuori dall’ospedale. Quanto è accaduto è davvero pretestuoso. Non riesco davvero a capacitarmi della cattiveria e falsità delle persone che sono disposte ad utilizzare qualsiasi situazione pur di attaccare. Come accade spesso, hanno preso un grande abbaglio». I fatti al centro della polemica risalgono a martedì sera quando Santanchè arriva al pronto soccorso versiliese ed entra all’interno dall’ingresso riservato al personale delle ambulanze: un utente vede la scena e attacca sui social, parlando di «fila saltata rispetto a persone in attesa da ore». Nel pomeriggio di mercoledì la Asl chiarisce l’accaduto sottolineando intanto come il ministro non fosse in ospedale per questioni di salute sue, ma per accompagnare un congiunto: il compagno Dimitri Kunz, come confermato da Santanchè,  imprenditore sanmarinese classe 1969, che nel cognome porta anche i nomi Asburgo e Lorena anche se la casa d’Asburgo-Lorena in passat0 ha smentito che si tratti di un loro discendente, tanto che alcuni anni fa a Kunz arrivarono delle diffide dalla famiglia reale, che gli chiedeva di non usare il loro cognome. «Ai personaggi popolari, come a ogni altro utente, si assegna un codice di priorità che viene rispettato, così come avvenuto martedì, con attesa in linea con quella degli altri pazienti con quel codice». Non solo: «Può essere attivato un corridoio di tutela della privacy soprattutto se richiesto dalle forze d’ordine. Oltre al paziente e al suo congiunto sono entrate per avere informazioni, altre persone che non si sono trattenute», aggiungono dall’Asl. Contattata, Santanchè non ha voluto commentare. Nei pronto soccorso vengono attivate procedure «per esigenze speciali» ogni qual volta la presenza di una persona nella sala d’attesa comune possa creare delle difficoltà agli interessati, agli operatori sanitari o agli altri pazienti. Non ci sono regole comuni, ogni azienda sanitaria ha propri protocolli, ma in linea di massima, personaggi politici in vista, rappresentanti di alte istituzioni italiane e internazionali, ma anche persone famose, pazienti psichiatrici, carcerati al 41bis, ottengono percorsi dedicati per essere inviati in stanze riservate e non sostare assieme a tutti gli altri. L’essere parenti di un ministro non è una ragione per attivare questi percorsi, ma se si tratta di uno stretto congiunto che viene accompagnato dal ministro stesso – che può avere la scorta con sé, o comunque un viavai di collaboratori che per esigenze istituzionali sono costretti a ruotargli attorno – nei pronto soccorso di attiva la procedura per esigenze speciali: ci sono ragioni di sicurezza, per il ministro, per la sua famiglia e anche per gli altri pazienti, ma anche di efficienza degli operatori: una contestazione anche pacifica a un politico o una richiesta di massa di autografi a un calciatore, distoglierebbero i sanitari dalle loro funzioni. Quindi, in questi casi, il paziente e i suoi accompagnatori vengono portati in una stanza riservata. E nel caso di visite istituzionali di altissimo livello, come quelle del Papa, del presidente della Repubblica o di capi di Stato stranieri, all’ospedale fiorentino di Careggi allestiscono preventivamente stanze a loro dedicate al pronto soccorso. corriere.it