Sala gremita per la candidatura di Antonio Pompeo

Erano in tantissimi, ieri pomeriggio, nella sala conferenze dell’Hotel Astor di Frosinone alla presentazione della candidatura alla carica di presidente della Provincia di Antonio Pompeo, sindaco di Ferentino. Primi cittadini, amministratori di diverse formazione e schieramenti, che nel pieno spirito della riforma Delrio, che trasforma le Province in enti di secondo livello con funzioni di coordinamento e programmazione di area vasta, hanno deciso di sostenere la candidatura e il programma del sindaco di Ferentino. Si è parlato di programmi, di attività, di impegno per il rilancio di un territorio che soffre, da nord a sud, importanti e urgenti problematiche, e che proprio con lo sforzo di tutti, al di là degli steccati e degli schieramenti, si possono contribuire a risolvere. Un messaggio e un proposito su cui si stanno ritrovando sempre più rappresentanti dei comuni della provincia, come hanno sottolineato negli interventi i sindaci di Sora, Ernesto Tersigni; di Isola del Liri, Vincenzo Quadrini; di Frosinone, Nicola Ottaviani; e il vice sindaco di Alatri, Fabio Di Fabio. In sala anche Mario Abbruzzese ed Alfredo Pallone.
Assente giustificato Francesco Scalia, impegnato in Senato. “C’è una grande partecipazione e una grande squadra di amministratori – ha spiegato il candidato Antonio Pompeo – la mia candidatura nasce un mese e mezzo fa su proposta di amici e rappresentanti degli enti locali. Proprio gli amministratori sono i protagonisti di un percorso con il quale puntiamo ad affrontare i grandi temi e i grandi problemi di questo territorio: dalla disoccupazione alla Valle del Sacco, dalle ricchezze turistiche e paesaggistiche alla cultura, dall’edlizia scolastica  alla sanità. Il ruolo della Provincia – ha concluso Pompeo – è quello di coordinare le politiche territoriali e ha bisogno, per raggiungere tale obiettivo, della massima condivisione e unità. Perché ho deciso di candidarmi? La politica è servizio e quando si viene messi al centro di un progetto non si può rifiutare”.