Qualità della vita, Frosinone è ultima nel Lazio

“Sono stati pubblicati oggi gli esiti della seconda edizione della ricerca sul Ben-vivere, la qualità della vita nelle Province italiane, effettuata da “Avvenire” con la Scuola di economia civile e il contributo di Federcasse – ha affermato il consigliere comunale Danilo Magliocchetti – Lo studio prende in esame oltre 90 parametri, relativi a dieci domini, quali; Demografia e famiglia, Salute, Impegno civile, Ambiente turismo e cultura, Servizi alla persona, Legalità e sicurezza, Lavoro, Inclusione economica, Capitale umano, Accoglienza,  misurando il ben-vivere in un territorio, non solo dal punto di vista della ricchezza economica, ma secondo gli indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) e gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Onu (Sdg), che valorizzano maggiormente le dimensioni sociali e ambientali della nostra vita. Ad esempio: la qualità dei servizi alla persona, la possibilità di dar vita a nuove iniziative economiche, l’offerta formativa, la salvaguardia dell’ambiente, la capacità di accogliere e tutelare la vita nelle sue varie forme. Se nei primi 3 posti si collocano le province di  Bolzano, Pordenone e Trento,  i risultati non premiano la Provincia di Frosinone,  che si attesta a un poco lusinghiero 81 posto su 107, perdendo ben 3 posizioni, rispetto alla classifica dello scorso anno. Vi è da dire, che la posizione della provincia Ciociara è l’ultima di quelle del Lazio. Secondo lo studio di Avvenire/Federcasse,  infatti, prima si collocano Latina 77^ , Viterbo 75^, Rieti 65^ e Roma 42^. Ulteriore elemento negativo di riflessione, se Latina rimane stabile rispetto allo scorso anno, Rieti guadagna + 4 posizioni e Viterbo +6;  mentre Roma ne perde -2 e Frosinone come detto -3, risultando il risultato peggiore del Lazio. Questa classifica, di fatto,  non aggiunge e non toglie nulla, rispetto a tutti i vari rilievi sulla qualità della vita, promossi da varie Associazioni e/o Istituti specializzati, che collocano la provincia di Frosinone sempre, purtroppo, agli ultimi posti nazionali. Quello che, tuttavia, deve far riflettere  è, da un lato, che non si apprezza mai un dato in discontinuità, rispetto a valori negativi registrati l’anno prima. Dall’altro, che questa costanza di dati negativi, al di la del rilievo statistico,  non induce mai nessuno, a nessun livello, istituzionale o politico che sia,  ad aprire una seria discussione, o un confronto vero, con tutti gli attori del territorio,  su cosa bisognerebbe fare per invertire la tendenza e restituire una degna qualità della vita ai cittadini Ciociari.  Quando nei giorni scorsi chiedevo,  se qualcuno stava lavorando ad un progetto di rilancio della Provincia di Frosinone, da finanziarie eventualmente con i soldi del Recovery Fund, mi riferivo anche a questo genere di dati, che puntualmente emergono con la pubblicazione di queste classifiche”. 

Redazione Digital