Preside porta il suo pitbull a scuola anche alle riunioni, “È docile e non abbaia”

Si chiama Ares, ha un anno e mezzo e pesa 30 chili. È un cucciolo di pitbull e da tre mesi, quasi tutti i giorni, la sua casa è in via Lattanzio a Milano, nell’ufficio di presidenza del liceo linguistico e istituto tecnico economico Pietro Verri. La preside, Susanna Musumeci, da 10 anni al Verri e dall’anno scorso in reggenza anche all’istituto comprensivo Galilei di Corsico, lo porta con sé al lavoro (nessuna norma lo vieta). Ma la cosa non è piaciuta a un gruppo di dipendenti della scuola, che ha presentato un esposto alle forze dell’ordine, spiegando che il cane attraversa i corridoi e altri ambienti in cui ci sono gli studenti e viene portato anche alle riunioni. Nell’esposto è allegata una fotografia della dirigente, seduta a un tavolo, con accanto proprio il cagnolone. Musumeci spiega di non essere al corrente dell’esposto e di non aver mai ricevuto segnalazioni dai dipendenti. «Se mi arriveranno richiese di chiarimento dagli enti a cui è stato inoltrato, risponderò attraverso i canali ufficiali. Mi è molto spiaciuto che, invece, nessuno si sia sentito di dirmelo». «La dirigente scolastica dal mese di aprile 2023 si reca quotidianamente a scuola in compagnia di un pitbull condotto al guinzaglio e sprovvisto di museruola. Anche le riunioni collegiali e non avvengono alla presenza del suddetto cane come si può evincere dalle fotografie allegate. Il cane la segue in tutti i suoi spostamenti all’interno del plesso, anche in presenza degli studenti» accusano i dipendenti. «La situazione è temporanea, in attesa di trovare il giusto dog sitter, che sappia prendersi cura di Ares – spiega la preside -. Lo porto qui da tre mesi e nemmeno tutti i giorni, ma solo in quelli in cui sono al Verri. Avendo anche un’altra scuola in reggenza, due giorni sono a Corsico». Il cane, aggiunge, «resta chiuso nel mio ufficio che, anche in mia presenza, è chiuso a chiave con l’indicazione “bussare” sopra alla porta. Se qualcuno bussa e non si sente di entrare per la presenza del cane, esco io a parlarci». Quanto alla foto che la ritrae ad una riunione collegiale col cane accanto, «le nostre riunioni si tengono in auditorium, il cane era al guinzaglio accanto a me, ad almeno 10 metri di distanza dalla platea e legato al tavolo».  Ares, assicura, è molto docile e affettuoso e non abbaia mai. «Certo, è imponente e capisco che qualcuno possa sentirsi spaventato dalla sua presenza. Ma conta il senso di responsabilità: se potesse creare un pericolo, certamente non lo porterei a scuola. Tuttavia, la gestione famigliare al momento è complessa: resto a scuola dalle 7 alle 19 e non è facile trovare qualcuno che si occupi di lui per così tanto tempo».
L’esposto chiede di valutare se non si configuri un reato. In realtà la norma non vieta di portare il cane sul posto di lavoro, sempre rispettando le consuete misure di sicurezza. corriere.it