Più cani e gatti che persone, in Italia 65 milioni di animali domestici
di Redazione Area C · 9 Maggio 2025

Nel cuore di una crisi demografica che svuota culle e scuole, c’è un’Italia che cresce in silenzio. Non compare nei censimenti ufficiali, non vota, non produce Pil direttamente – eppure muove un’economia da miliardi, influenza stili di vita, modifica perfino il linguaggio familiare. È l’Italia dei pet: 65 milioni di animali da compagnia che vivono stabilmente nelle case degli italiani, a fronte di poco meno di 59 milioni di persone. Un esercito silenzioso e affettuoso che ha già superato la popolazione umana del Paese, e che continua ad aumentare. Cani, gatti, pesci, uccelli, conigli e tartarughe: sono loro i nuovi coinquilini, i compagni di vita, i “figli alternativi” di una società che, mentre vede calare le nascite, rafforza i legami con il mondo animale. Nel cuore di una crisi demografica che svuota culle e scuole, c’è un’Italia che cresce in silenzio. Non compare nei censimenti ufficiali, non vota, non produce Pil direttamente – eppure muove un’economia da miliardi, influenza stili di vita, modifica perfino il linguaggio familiare. È l’Italia dei pet: 65 milioni di animali da compagnia che vivono stabilmente nelle case degli italiani, a fronte di poco meno di 59 milioni di persone. Un esercito silenzioso e affettuoso che ha già superato la popolazione umana del Paese, e che continua ad aumentare. Cani, gatti, pesci, uccelli, conigli e tartarughe: sono loro i nuovi coinquilini, i compagni di vita, i “figli alternativi” di una società che, mentre vede calare le nascite, rafforza i legami con il mondo animale. Gli animali domestici non sono più semplici presenze, ma veri e propri attori sociali. Il 96% degli italiani li considera parte della famiglia. Un dato che apre scenari nuovi anche per le politiche demografiche e le analisi sociologiche: in un’epoca in cui si fanno sempre meno figli e si vive più a lungo, i pet assolvono in parte alle stesse funzioni relazionali. Offrono compagnia, attenuano la solitudine, stimolano l’empatia. E, secondo studi recenti, aiutano persino a risparmiare sui costi sanitari, riducendo lo stress e migliorando il benessere psicofisico dei loro proprietari, soprattutto tra gli anziani. Il legame che si crea tra umano e animale ha quindi implicazioni che vanno oltre l’affetto: diventa un fattore strutturale del nuovo equilibrio sociale italiano. I 65 milioni di pet distribuiti nelle case italiane non sono una massa indistinta. Sono una popolazione articolata, eterogenea, in costante mutamento. Secondo i dati presentati a Zoomark International 2025, a Bologna, i gatti sono in forte crescita e ormai superano i cani: 11,9 milioni contro 9. A guidare la classifica, però, sono i pesci, con oltre 28 milioni di esemplari e 1,4 milioni di acquari attivi, seguiti da 12,7 milioni di uccelli e 3,2 milioni di piccoli mammiferi e rettili. Questi numeri parlano di una vera e propria biodiversità domestica, che riflette scelte, abitudini e trasformazioni delle famiglie italiane. adnkronos.com