Più armi all’Ucraina a spese degli italiani, ecco il nuovo governo Meloni

di Biagio Cacciola

Al di là delle polemiche il nuovo governo di Giorgia Meloni avrà grosse fatte da pelare. La rappresentante del partito Fratelli d’Italia ha dovuto, tanto per iniziare, proclamare la fedeltà alla Nato e agli Usa. Praticamente non è cambiato nulla rispetto all’esecutivo di Mario Draghi che ha trascinato l’Italia in una guerra per procura tra Usa e Russia. Con conseguenze disastrose, come ha sottolineato il Papa, per il mondo intero. Tutta la tradizione di mediazione italiana è stata completamente rimossa per dare spazio a dichiarazioni sia di centrodestra che di centrosinistra, subalterne ai disegni bellicisti degli Usa e dei suoi alleati. Le conseguenze già le stiamo pagando con un aumento del carovita e dell’inflazione che sta rovinando famiglie e piccole e medie imprese. Bollette stratosferiche, impensabili solo due anni fa, stanno falcidiando attività commerciali, artigianali e medioimprenditoriali. Ci saremmo aspettati da chi faceva del ‘sovranismo ‘ una bandiera qualcosa in merito. Ma così non è stato. Nella corsa all’ accreditamento atlantista la Meloni ha addirittura nominato ministro della difesa, Guido Crosetto, presidente degli industriali italiani delle armi, col chiaro intento di sposare la tesi estremista di più armi all’Ucraina sostanzialmente pagate dalle nostre bollette. Dunque un governo che rispetto al precedente si muove, al di là dei reducismi destroidi, in perfetta continuità con quello di Mario Draghi. La politica per ora è la grande assente.