Picchiano ragazzo disabile, ripresi dalle telecamere fermati i responsabili

Un’aggressione brutale, documentata con un cellulare e poi diffusa sui social come fosse un trofeo. È successo mercoledì sera, nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Galatina, dove un ragazzo tunisino di 16 anni, invalido al 100 percento e affetto da gravi patologie, è stato accerchiato e pestato da una baby gang composta da una decina di minorenni, tra cui anche alcune ragazzine e altri non ancora quattordicenni.
Il branco ha agito senza esitazioni e ha colpito la vittima con calci, pugni, schiaffi e perfino una cintura. «Devo riprendere tutto, oggi siamo qui con la gang del bosco». Lo dice una voce femminile durante la registrazione del filmato, subito circolato online e poi fortunatamente rimosso. La giovane, poi, avverte: «Amò, dentro ci sono le telecamere». Ma l’aggressione prosegue senza freni, mentre il ragazzo aggredito implora di essere lasciato stare. Solo il giorno successivo, notando i lividi e le ferite sul corpo del figlio, la madre scopre quanto accaduto. Il ragazzo inizialmente minimizza, poi cede e racconta. Viene portato in ospedale per una Tac e altri accertamenti: 25 giorni di prognosi per una costola fratturata. Da qui la denuncia al commissariato di Galatina e l’avvio dell’inchiesta della Procura minorile di Lecce. Gli investigatori avrebbero già identificato i sei responsabili. La stessa «gang del bosco», infatti, appena sabato scorso, avrebbe picchiato e denudato un altro minore. I suoi componenti sarebbero, inoltre, già noti per atti vandalici e scorribande postate sui social, dove alcuni di loro hanno pubblicato foto con cappucci in testa, spranghe e coltelli in mano, quasi a voler imitare gli animaletti protagonisti della pellicola d’animazione, che si armano di oggetti comuni per difendersi e sopravvivere tra gli umani. Sull’episodio è intervenuto il sindaco di Galatina, Fabio Vergine: «Le immagini girate nella stazione turbano le coscienze. Il bullismo, la violenza, la sopraffazione e l’illegalità sono piaghe sociali spesso ignorate fino a quando non sfociano in criminalità. È un’azione criminale e odiosa. Nessuno si permetta di sminuirla». Vergine ha aggiunto: «Il bullo può sviluppare comportamenti antisociali, la vittima può cadere nell’isolamento e nella depressione. Galatina ha gli anticorpi, e chiederemo un tavolo di lavoro con tutte le istituzioni competenti. Dobbiamo farcela. Tra il male e il bene, è più forte il bene». Il presidente dell’Ordine degli psicologi pugliesi, Giuseppe Vinci, ha dichiarato: «È un segnale del cattivo stato sociale ed emotivo di una parte dei ragazzi. Si tratta di un’aggressione che coinvolge dinamiche di gruppo, disprezzo per le fragilità e uso della violenza come affermazione. Bisogna educare: le scuole, le famiglie e le istituzioni devono diventare luoghi sicuri di crescita, con psicologi e educatori capaci di intercettare il disagio prima che diventi violenza». Anche Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, ha voluto dire la sua sui social: «Non può più succedere. Sono senza parole. I genitori di questi ragazzi sappiano come rimediare a così tanto orrore». corriere.it