Peggio della legge truffa, Letta a Parigi Berlusconi immortale Conte gongola Meloni avvisata

di Biagio Cacciola

L’origine di tutto è legata alla legge elettorale fatta approvare da Renzi prima delle scorse elezioni. Un maggioritario che non permette di conoscere praticamente nessun candidato e che premia chi, con alleanze varie, prende un voto in più. È cosi  che l’alleanza di centrodestra si è aggiudicata la maggioranza dei seggi. Con un 40 per cento di consensi è come se ne avesse presi il 51%. La non rappresentatività ce la rivela il numero di italiani che non è andato a votare, il 34%. Una competizione monca che nel 1953, per molto di meno, aveva sollevato lo sdegno degli italiani per la famosa legge ‘truffa’. Ieri si è votato con una legge elettorale peggiore di quella del 53. Una legge che impone degli yes man come candidati, conosciuti solo dagli addetti ai lavori. Una legge che scopiazza in peggio il modo anglosassone di votazione e che dimentica, che storicamente l’Italia può andare al voto solo con un proporzionale puro con preferenze e uno sbarramento minimo. Solo cosi si potrà riportare la politica a una soglia di accettabilità democratica. Ecco perché i dati di queste elezioni vanno scomposti e analizzati. E allora ci si accorge che Fratelli d’Italia ha ‘cannibalizzato’ la Lega lasciandogli un misero 8%. Una percentuale distante dal 17 delle scorse elezioni politiche e, ancora di più, dal 34% delle scorse europee. Forza Italia si basa solo su un uomo, Berlusconi, che arriva intorno all’8%. Percentuale legata indissolubilmente al tycoon di Arcore. D’altra parte vediamo un PD che paga amaramente l’effetto Letta. Un personaggio, incolore e insapore, che ha spostato il PD su posizioni filoamericane e che, per invidia, non ha voluto alleanze serie col Movimento 5 stelle, l’unica che gli  avrebbe permesso di competere e vincere sui parte dei collegi uninominali. Eppure col Conte 2 il PD aveva governato sostenendo quel governo. Dunque un comportamento schizoide che riporterà il nipote di Gianni Letta a Parigi. Il vero vincitore nell’analisi scomposta dei dati elettorali, risulta Giuseppe Conte. Ostracizzato dalla grande stampa e dai poteri forti che fecero cadere il Conte 2 tramite l’azione del loro portavoce Renzi. Eppure i governi Conte avevano portato il pil a più 6,6% , a misure contro la povertà e contro la pandemia lodate da tutti a livello mondiale. Era riuscito nell’impresa di ottenere dall’Europa 209 miliardi per il PNR e a posizionarsi a livello internazionale in una situazione non schiacciata sulla politica USA. Tutto ciò è stato oggetto d’invidia politica rappresentata proprio dalla figura di Letta che ha portato il Pd a un risultato deludentissimo. Ora vedremo le prime mosse del nuovo governo sia a livello interno che internazionale. La maggior parte degli italiani è contrario all’invio delle armi in Ucraina e favorevole a una politica energetica che negozi con la Russia, esattamente il contrario di quello che ha compito in modo disastroso Draghi, l’uomo degli USA. La Meloni è avvertita.