Pascolo selvaggio in Ciociaria, rischio incidenti ecco le soluzioni di Roberto Sarra

di Massimo Mangiapelo

Pascolo selvaggio a Civita di Collepardo, crescono le lamentele degli abitanti della zona. Un problema, questo, molto sentito dai residenti della frazione collepardese ai confini con il territorio di Veroli.

Sull’argomento torna il dottor Roberto Sarra, candidato sindaco al Comune di Collepardo. Sarra, dopo aver ascoltato diverse persone, parla già di una fase due per la risoluzione del problema.

«Facciamo un passo per volta – ha detto in proposito – e sarà fondamentale ascoltare a più riprese i cittadini di Civita di Collepardo. Ma è bene chiarire che non si tratta di “pascolo abusivo” ma di bestiame selvatico, disperso, non registrato, né controllato dai funzionari della Asl. Sono animali inselvatichiti che attaccano e distruggono steccati e recinzioni, oltre ad incornare auto e passanti che le scambiano facilmente per bestiame da fattoria. Su una mandria di oltre 150 capi – prosegue il dottor Sarra – sono presenti circa 50 tori superiori ai 2 anni, nel pieno della carica ormonale e della possenza fisica. Facilmente sono portati a caricare persone e cose che si muovano davanti ai loro occhi. Abbiamo riscontrato due racconti di Sergio, un esperto allevatore, scampato ad una carica di un gruppo di tori imbestialiti in mezzo al bosco dietro allo Stallone e di due passanti terrorizzati e sgraffignati per saltare oltre le recinzioni. Con il Cammino di San Benedetto e prossimamente anche con il Cammino di Sant’Antonio, è previsto il transito di oltre 9000 viaggiatori. Abbiamo il dovere di affrontare e risolvere questo problema. Questi animali vanno tenuti nettamente separati dal bestiame docile e bollinato, che può invadere strade e campi in una dinamica nettamente comprensibile, in genere senza causare danni e, nel caso in cui li causassero, ne risponderebbe direttamente il proprietario dell’animale. Valutando il pericolo pubblico – conclude Sarra – non è escluso, in un tavolo allargato ed istituzionale, che si possa prevedere una campagna di abbattimento mirato almeno dei tori».