Parentopoli in Ciociaria, archiviazione definitiva per Gianluca Quadrini

L’ex commissario della XV comunità montana si è detto pienamente soddisfatto della decisione del giudice per le indagini preliminari dott.ssa Alessandra Casinelli, su richiesta del pubblico ministero dott.ssa Marina Marra, di archiviare, procedendo in data 18 febbraio 2024, il procedimento giudiziario in itinere da 3 anni per l’ipotesi di concorsi truccati nell’indagine denominata “Parentopoli alla XV Comunità Montana di Arce”, esprimendo, ancora una volta, piena fiducia nella magistratura e nella correttezza del sistema giudiziario. Ha dichiarato di essere stato sempre convinto della propria innocenza e di aver sempre agito nel rispetto della legge. “La decisione del giudice di archiviare il procedimento penale, conferma la mia posizione di totale estraneità ai fatti e la piena limpidezza e regolarità dell’operato della commissione di concorso costituita presso l’Ente che presiedevo”.. Afferma l’ing. prof. Gianluca Quadrini, attuale Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone accusato di irregolarità nell’ambito del concorso bandito dalla XV Comunità Montana Vale del Liri di Arce per conto del Comune di Villa Santa Lucia, per l’assunzione di un agente di Polizia locale a tempo indeterminato. Si ipotizzava, infatti, un presunto accordo tra gli esponenti apicali dell’ente montano e gli amministratori comunali di Villa Santa Lucia circa l’esito del concorso – “La verità è venuta finalmente alla luce, a seguito di 3 anni di fitte indagini, centinaia di pagine di verbali e l’impiego di numerose forze per accertare la stessa verità sui fatti. Per questo esprimo la mia gratitudine nei confronti della Magistratura e della polizia giudiziaria per aver condotto un’indagine approfondita e imparziale, e ribadisco la piena fiducia nel sistema giudiziario italiano”. Ricordiamo che già nel maggio 2022 il presidente Quadrini era stato assolto “con formula piena perché il fatto non sussiste” perché imputato per Abuso d’Ufficio per fatti che sarebbero stati commessi sempre quando era Presidente della XV Comunità Montana di Arce. Il collegio giudicante del Tribunale di Cassino, allora presieduto dal Dott. Marco Gioia, a seguito di un’attenta analisi aveva, anche allora, riconosciuto la sua innocenza. “Si tratta del secondo processo aperto e chiuso dalla magistratura, in quest’ultimo caso, ancora prima di iniziare. Nel caso precedente fui assolato in formula piena perché il fatto non sussiste, questa volta, il Pubblico Ministero stesso, che ha fatto le indagini, ha chiesto per me, invece del rinvio a giudizio, direttamente l’archiviazione. Posso dire infatti di non essere mai stato oggetto di avviso di garanzia. Dopo tre anni di indagini- continua Quadrini – e dopo aver coinvolto 13 persone su un procedimento che ha gettato, ancora una volta, ombre sulla mia persona e sul mio operato di Presidente della XV Comunità Montana, posso dichiararmi soddisfatto e sollevato per questo esito e con gratitudine, ancora una volta, mi rivolgo ora alla Magistratura. Non nego che sono stati anni facili sotto alcuni punti di vista ma la mia posizione di vittima e non di carnefice mi ha spinto a continuare a fare politica, quella seria e vera, quella tra le gente e per la gente che mi vede sempre impegnato in prima linea per la difesa delle fasce più deboli e di tutti i cittadini nel mio ruolo di politico/amministratore che ormai svolgo ininterrottamente da oltrre 20 anni”. In conclusione Quadrini ringrazia la sua famiglia, una roccia dura che lo ha supportato e impedito di mollare. “Ringrazio la mia famiglia, mia moglie Paola, le mie figlie Giulia e Francesca oltre che la mia madre Rita e mio fratello Marco che in questi anni sono stati coinvolti quanto me in un calvario giudiziario e mediatico ingiusto. Non mi hanno fatto mancare il loro affetto e soprattutto hanno creduto sempre in me e nelle giustizia. Un pensiero a mio padre che da lassù può essere finalmente felice per me avendo sempre vegliato su di me e sul mio lavoro trasparente ed onesto di amministratore, valori che mi ha sempre trasmesso negli anni. Voglio ringraziare anche chi mi è stato vicino e non mi ha fatto mai mancare supporto e appoggio, chi ha creduto in me, nella mia correttezza,  come il mio partito di Forza Italia che ha creduto e crede in me e nei mie valori. In ultimo, ma non per ultimo, al mio avvocato Lara Capitanio, dello studio Pesaturo, che con la grande professionalità ed esperienza dell’avv. Claudio Di Ruzza mi hanno sempre sostenuto ed assistito in maniera impeccabile. Grazie”.

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