Pannolini, record in Italia prezzo alle stelle sono i più costosi del mondo

Ballano 327 euro. E’ la cifra che si spende – tra pannolini, salviette e pasta protettiva – per il cambio di un neonato nel primo mese di vita. Una cifra che, secondo le rilevazioni del sito Play Like Mum, è tra le più elevate al mondo. Prima di noi ci sono solo gli Stati Uniti, che ci supera di pochi centesimi, e il Messico, dove si sfiorano i 560 euro. Tra i paesi in cui il costo è più basso emergono il Giappone, con poco più di 100 euro, il Canada (120 euro) e la Polonia (136 euro). Secondo lo studio, nel nostro paese ogni cambio costa circa un euro (47 cents per il pannolino e 54 per le salviette). Molto di più della Francia, che si attesta a 63 cents (23 per il pannolino e 40 per le salviette), e dell’Austria, che si ferma a 57 cents (21 per il pannolino e 36 per le salviette). Praticamente il doppio della Germania, dove il budget a cambio è pari a 52 cents (21 per il pannolino e 31 per le salviette). Perché nel nostro paese il prezzo è così alto? Da cosa dipende una differenza tanto marcata? Probabilmente vi è un tema di concorrenza: quanto maggiore è la competizione, tanto più i prezzi tendono a calare. Da noi il mercato è dominato da due brand: Pampers, che fa capo a Fater Group, e Huggies, in portafoglio a Kimberly-Clark. Gli altri marchi tendono a presidiare delle nicchie e/o a specializzarsi in categorie mirate (per esempio i pannolini ecologici oppure le salviette antibatteriche). In questo quadro le private label, che hanno un prezzo in media più basso, non riescono sempre a imporsi. Il motivo? Soprattutto nel caso del primo figlio e/o dei primi mesi di vita del bambino, i genitori tendono a privilegiare i big name, che appaiono più rassicuranti. Un altro elemento che potrebbe avere inciso sui risultati dello studio sono le tasse. Quando la rilevazione è stata compiuta, era appena stata approvata la riduzione dell’aliquota dell’Iva dal 10% al 5%. Non è detto, dunque, che i prezzi dei prodotti analizzati avessero già assorbito tale calo. corriere.it