Padri separati a rischio povertà-‘In aumento a Frosinone’

[one_third][/one_third] “Il fenomeno sociale dei padri separati costretti ad una vita di stenti, impossibilitati a pagare regolarmente l’affitto di immobili, ed a far fronte alle scadenze ordinarie, in alcuni casi addirittura alle spese automobilistiche, per far fronte al mantenimento di minori e molto spesso dell’ex coniuge, avendo ceduto l’abitazione di proprietà, è in aumento – ha affermato Pasquale Ciacciarelli, FI – Un fenomeno sociale che interessa anche il territorio provinciale. Grande è il lavoro operato finora dalle associazioni, ma per poter affrontare il fenomeno, aimè, sempre più frequente, è necessario che si attivi un fondo sociale regionale destinato al sostentamento dei padri separati, in modo da consentire loro di poter regolarmente far fronte alle spese affittuarie, scongiurando la possibilità di optare per l’automobile come nuovo tetto, e di poter, quindi, ospitare il minore in un ambiente confortevole, che rispetti la dignita’ di padre. Sussidi sono altresì necessari alle case famiglia per padri separati che vivono un momento di transizione, affinché si possa incrementare il numero di posti letto e far sì che gli incontri con il minore avvengano in un luogo adeguato. Ritengo che si debba lavorare alacremente al fine di radicare una cultura delle pari opportunità che in alcuni contesti stenta ad affermarsi. Mi riferisco all’affidamento condiviso paritetico di minori nella coppia, in caso di separazione consensuale, come previsto dalla Legge 54/2006. Ebbene, nonostante la riforma, il genitore collocatario resta tuttora il vero depositario della cura della prole, mentre il non collocatario è effettivamente relegato ad un ruolo di comprimario, una sorta di genitore da weekend, se tale può essere definito, destinato a seguire la linea educazionale per il minore tracciata dal genitore collocatario. Un primo passo in avanti lungo il sentiero delle pari opportunità è stato operato dal Tribunale di Roma che, con decreto numero 25623/2017 del 12 settembre 2017 ha per la prima volta riconosciuto l’affidamento condiviso paritetico di minori ad una coppia nell’ ambito di un giudizio di separazione consensuale. Un passo significativo circa la bigenitorialità, con pari collazione del minore presso l’abitazione di entrambe i genitori, accanto al mantenimento diretto, ove ciascuno dei genitori è chiamato a fornire vitto e alloggio ed a coprire ogni spesa relativa al minore nel periodo di convivenza. In questo cambio di rotta fondamentale è stato il ruolo dell’ANFI, l’Associazione Nazionale Familiaristi Italiani – ha concluso Ciacciarelli – Ritengo che accanto ad una necessaria rivoluzione culturale che a piccoli passi sta prendendo piede, sia necessario l’apporto finanziario degli enti locali, e qui mi riferisco alla Regione, nell’erogazione di fondi sociali destinati ai padri separati che vivono un dramma economico che impedisce loro di vivere dignitosamente, privandoli della possibilità di inaugurare un nuovo capitolo della propria vita”.