Ospedale di Veroli e Palazzo Campanari, la città chiede spiegazioni

L’acquisto del centralissimo Palazzo Campanari da parte del Comune di Veroli ha richiamato l’attenzione di molti cittadini. La destinazione d’uso dell’antico stabile è chiara: renderlo uno spazio museale volto a riqualificare sia l’edificio sia a incrementare l’interesse storico e culturale del paese. Comprarlo però significa accendere un mutuo di circa 1 milione di euro e l’ingente spesa riapre il dibattito su un’altra importante struttura del centro, il vecchio ospedale.

Di pertinenza della ASL, il sito di Largo Alfedena è ad oggi ancora abbandonato a se stesso. Escluse le possibilità di renderlo un presidio sanitario rinnovato data la collocazione, lo scarso parcheggio e le numerose barriere architettoniche, ci si chiede se il riscatto di una tale risorsa non sarebbe un’opportunità per il comune. La proposta del 2016 da parte di Rufa di renderlo un centro per la fecondazione assistita sembra ormai del tutto congelata e impercorribile. Deviare l’impiego di questi locali su altre strade, come centri di aggregazione sociale o mettendoli a disposizione di necessità della popolazione permetterebbe di sfruttare i 3 miliardi di vecchie lire investiti per ristrutturare lo stabile. Inoltre, la sua collocazione nella parte alta della cittadina ernica, potrebbe ridare vita attiva ad una zona ultimamente molto ripopolata. Rinegoziare con la Regione, che del vecchio ospedale ha l’effettiva competenza, i termini d’uso, si profila come l’unica possibilità per sfruttare un bene pubblico il cui utilizzo è impantanato nella burocrazia.

Redazione Veroli