Oroarezzo, jewellery show ecco il Made in Italy nel mondo

La 44esima edizione di Oroarezzo è ormai alle porte. Il salone internazionale per la manifattura orafa e argentiera di Italian Exhibition Group (Ieg) si svolgerà da sabato 10 a martedì 13 maggio 2025 nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi. La città aretina, che vanta un distretto orafo con oltre 5,3 miliardi di vendite verso l’estero, ospita la rassegna che rappresenta un’occasione per verificare l’andamento dei mercati, tra Europa ed estremo Oriente, con analisi per orientare le imprese tra barriere tariffarie e prezzi delle materie prime. Inoltre, sarà dedicato spazio allo stato dell’arte per la filiera degli accessori moda. Nella giornata di apertura del 10 maggio, si parte con la tavola rotonda istituzionale dedicata a “L’oreficeria nel mondo: dinamiche di un settore d’eccellenza del made in Italy”, seguita dall’evento firmato Club degli Orafi “Tra mercati, sostenibilità, barriere tariffarie e supply-chain: analisi e prospettive per il comparto nel 2025” che vede assieme alle economiste del Research department di Intesa Sanpaolo Daniela Corsini e Sara Giusti, Daniele Gualdani, amministratore unico di Lem industries spa e Maria Cristina Squarcialupi, presidente di Club degli Orafi Italia e di UnoAerre industries spa, nonché vicepresidente Federorafi Confindustria con delega alla sostenibilità. Sarà inoltre organizzato da Ice agenzia un talk “Opportunità per il made in Italy nei mercati europei”, ultima tappa nei distretti produttivi che ha visto presentare una ricerca voluta da Federorafi sui mercati di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Passando a lunedì 12 maggio, sempre Ice presenta le opportunità del mercato vietnamita con il direttore dell’ufficio Ice di Ho Chi Minh City Fabio De Cillis, la designer Anna Vo, Thy Nguyen dell’azienda vietnamita Jemmia Diamond e Nguyen Hoang Duy, fondatore di Tierra Diamond, altro marchio di punta vietnamita. Lo stesso giorno la Consulta orafa di Arezzo invita Enrico Quintavalle, responsabile nazionale dell’Ufficio Studi di Confartigianato, a orientare “Imprese e made in Italy dell’oreficeria, le sfide del nuovo (dis)ordine mondiale”.