Orlando a Frosinone, Luca Fantini chiama a raccolta le truppe

Frosinone al centro della scena politica nazionale. La visita del ministro Andrea Orlando, il prossimo 22 marzo alle 18 presso l’hotel Cesari, porta i riflettori della campagna congressuale del Partito Democratico in terra ciociara. La tappa di Frosinone segna uno dei primi momenti pubblici della candidatura di Orlando il quale, da poco più che semplice outsider, sta riscuotendo ogni giorno sempre maggiore interesse non solo all’interno del popolo democratico. Un programma congressuale che ha riproposto con forza il tema della centralità del partito dopo un triennio tutto proteso al sostegno ‘ventre a terra’ all’azione di governo ma anche la rimodulazione di una offerta nuova di politiche sociali e lavorative sta, giorno dopo giorno, guadagnando interesse e consensi. Una candidatura, quella di Orlando, che nasce per dialogare con la base di un partito il cui vertice è tutto schierato, anche in provincia di Frosinone, con il segretario dimissionario. C’è curiosità, dunque, per la visita odierna di Orlando poiché appare sempre più evidente come proprio su di lui possano convergere le preferenze di chi intravede la possibilità di un percorso diverso per il maggiore partito del fronte di centrosinistra respingendo, al contempo, la tentazione ad uscire. In provincia di Frosinone questo aspetto è testimoniato da due fattori principali: l’interesse suscitato dalla candidatura di Orlando in amministratori quali ad esempio il sindaco di Patrica, Lucio Fiordalisio, e la presenza importante alla guida del coordinamento per Orlando del segretario regionale dei Giovani Democratici, Luca Fantini. Proprio la guida di Fantini segna il punto di maggior interesse perché simboleggia l’interesse nuovo dei giovani verso una forza politica che nelle ultime tornate elettorali ha subito importanti sconfitte proprio nella fascia 18-30.

«La presenza di Orlando a Frosinone – dice Fantini – segna per noi l’inizio di un percorso politico che non si chiuderà il 30 aprile, il giorno delle primarie. La candidatura di Orlando rappresenta una speranza per tutti coloro che immaginano un partito non più divisivo e centrato sulla fedeltà assoluta ad un leader ma inclusivo che sia capace, cioè, di mettere a valore tutte le diverse sensibilità che lo popolano. Per quanto ci riguarda noi facciamo nostri i due motti della candidatura del ministro Orlando: Cambiare il PD Ricostruire l’Italia e Una casa divisa non può reggere. Si può immaginare una guida diversa per il Partito Democratico, una guida che riconsegni il giusto peso a temi quali l’uguaglianza, la dignità del lavoro, il sostegno a chi non ce la fa più. Per fare questo occorre tornare alla politica con la lettera maiuscola che veda nel partito un cardine fondamentale. A questo proposito io mi sento assolutamente in sintonia con Orlando quando sostiene che occorre scindere il ruolo di segretario del PD da quello di primo ministro. Non si può più tenere in ostaggio il partito sulle posizioni del governo. Il PD deve essere leale al governo che sostiene ma deve mantenere intatta la capacità di critica quando esso si muove in direzioni che non ci aggradano. Mi auguro – conclude Fantini – che l’appuntamento odierno sia un momento di svolta anche per il partito in provincia e per questo lancio un appello a tutti coloro che si riconoscono in una casa larga di centrosinistra a sostenere la candidatura di Andrea Orlando a segretario».