Oltre 500 agnelli sgozzati in Italia per la festa musulmana, “Rito brutale”

Stanno presidiando il macello da venerdì e torneranno anche sabato, per protestare contro una pratica che definiscono «barbarica», ossia lo sgozzamento di oltre cinquecento agnelli in deroga alle norme italiane (ed europee) che impongono lo stordimento dell’animale prima del suo abbattimento. Cosa che non accade in questi giorni a Cavanella Po nel Rodigino, in occasione di Eid al-Adha, la Festa islamica del sacrificio durante la quale vengono macellati agnelli (in alcuni luoghi, montoni o cammelli) secondo i principi halal. «Non è possibile che nel 2025 continuino certe pratiche — tuona Gabriella Gibin, presidente del Coordinamento tutela animali di Rovigo —. Chiediamo che vengano rispettate le normative italiane e non vengano concesse più deroghe per un rituale che provoca un’inutile sofferenza agli animali». È dal 2018 che a Cavanella Po, nell’allevamento di Claudio Nardin, si fa questo tipo di abbattimenti e anche l’anno scorso gli animalisti hanno presidiato l’area in segno di protesta l’area, monitorandola — a debita distanza, sul posto in questi giorni è presente un corposo schieramento di forze dell’ordine — affinché fossero quanto meno rispettate tutte le norme igienico-sanitarie. «Noi siamo stati autorizzati a procedere per una questione di pubblica utilità — sottolinea Nardin — per evitare che ci fosse chi, cosa che purtroppo accade ancora, procedesse da solo acquistando, nonostante sia vietato, l’animale e abbattendolo. Succedeva lungo golene e fiume e poi si trovava di tutto». Al macello, invece, c’è personale con tesserino rilasciato dall’Usl e riconosciuto dalla comunità islamica: viene scelto l’esemplare, si procede con la sua uccisione e quindi l’acquirente lo può portare via, secondo modalità che il Coordinamento degli animalisti contesta e che chiede siano vietate tutto l’anno, senza cioè le deroghe per i giorni di Eid al-Adha, una delle feste, con il Ramadan, più importanti per i mussulmani. Della presenza dei manifestanti, Nardin fa spallucce: «Ognuno fa la sua parte — conclude e si affretta —. Perdoni, fino a domenica la situazione è molto impegnativa». Appunto perché sono previsti circa cinquecento abbattimenti. Eid al-Adha è una commemorazione di un episodio del Corano collegato alla tradizione biblica, quando cioè Dio mise alla prova la fede di Abramo chiedendogli di sacrificare suo figlio e viene celebrata con il sacrificio di un animale: il rituale prevede che l’ovino sia ancora vivo e cosciente e venga abbattuto con un taglio alla gola che recida le arterie principali e permetta il deflusso del sangue. «Ci sono bambini di ogni età obbligati ad assistere a questo rito brutale — continua Gibin —, una volta finito, i corpi interi vengono portati via all’interno di semplici sacchi». Dall’esterno, tra l’altro, si sentono le urla degli animali non storditi, fa notare il Coordinamento tutela animali che non ne vuole fare una questione religiosa ma di rispetto del benessere animale, come previsto dalle leggi italiane, e delle normative igienico-sanitarie. corriere.it