Odio contro Ignazio La Russa, scritte sui muri a danno del nuovo presidente del Senato

«I. La Russa Garbatella ti schifa». Seguita dalla stella a cinque punte simile a quella delle Brigate Rosse. Scritta con vernice spray nera sulla serranda grigia dell’ex sede Msi e ora di Fratelli d’Italia in via Guendalina Borghese. A scoprirla nella serata di venerdì alcuni attivisti che hanno avvisato polizia e carabinieri. Quasi alla stessa ora sul ponte degli Annibaldi, di fronte al Colosseo, è invece comparso lo striscione del movimento «Cambiare Rotta» con la scritta «Benvenuto presidente La Russa (il nome è a testa in giù rispetto alle altre parole, probabilmente in ricordo dei fatti di piazzale Loreto). La resistenza continua». In particolare, dopo il primo intervento nella notte, le indagini della Digos sulla scritta contro il neo-presidente del Senato, Ignazio La Russa sono già scattate insieme con quelle del Nucleo informativo dell’Arma sul secondo rinvenimento: sarebbero già stati acquisiti i video di alcune telecamere della zona per individuare chi ha lasciato il messaggio. L’ex sezione missina è quella frequentata da ragazza anche dalla presidente di FdI Giorgia Meloni che abitava nel rione prima che la sua carriera politica decollasse in quella storica a Colle Oppio. Dai primi riscontri investigativi sembra che la scritta contro La Russa sia stata lasciata da appartenenti al mondo “Antifa” ma su questo punto sono in corso altri accertamenti: il simbolo del movimento è stato rinvenuto sia sulla stessa serranda sia su quella accanto, con un insulto e la scritta «Siete vuoti dentro». Su Facebook i responsabili di «Cambiare Rotta» hanno scritto: «Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città». E ancora: «Ci tenevamo a portare i nostri sentiti auguri di benvenuto al nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa. A quanto pare, la sua figura è ben apprezzata anche dai partiti della fantomatica `opposizione antifascista´. Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città». L’episodio vandalico è stato subito commentato proprio dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Le prime parole di La Russa come presidente del Senato sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato — ha scritto in un post Meloni — Eppure diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico. E così, accade che in una sede di Fratelli d’Italia compaia una scritta contro di lui, firmata con la stella a 5 punte, chiaro riferimento ad anni drammatici che non vogliamo rivivere. Il nostro impegno sarà per unire la Nazione, non per dividerla come sta tentando di fare qualcuno». La Russa riceve la solidarietà anche di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia: «Tornano i lugubri messaggi del terrorismo rosso. Le minacce firmate Br contro il presidente del Senato rappresentano un pericoloso segnale di una nuova possibile campagna d’odio che va fermata immediatamente». «Solidarietà al presidente La Russa — dichiara il senatore Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato —, vittima di un’inquietante minaccia, che rimanda a una simbologia, quella delle Brigate Rosse, che riporta alla memoria un triste passato per l’Italia. Il clima di scontro e di contrapposizione va definitivamente messo alle spalle». corriere.it