Nuovi cardinali, la rivoluzione di Papa Francesco continua senza sosta

di Biagio Cacciola

La trasformazione nella Chiesa avviata dallo Spirito Santo con l’elezione, ormai più di sette anni fa, di papa Francesco continua senza sosta. E’ come se una forza misteriosa contrastasse i vizi della chiesa istituzione (ultimo la storia di Becciu).

E’ cosi che il papa ha nominato 13 nuovi cardinali, praticamente preti ai più sconosciuti, ma amati in modo enorme da chi li ha potuti frequentare. Per esempio il parroco del divino Amore, Enrico Feroci fondatore della Caritas insieme a mons. Di Liegro. Per non parlare dell’ispiratore del movimento carismatico internazionale il cappuccino Cantalamessa.

Arrivando a Gregory vescovo americano spina nel fianco dei trumpisti negli Usa. E poi Angelo Lojodice vescovo a Siena e per lungo tempo parroco a Tor bella monaca, Mauro Gambetti custode del Sacro convento ad Assisi, il più giovane cardinale italiano a 55 anni. Il vescovo di Kigali, Kambanda, sopravvissuto al genocidio del 94 in Ruanda.

Una Chiesa di periferia che rompe le incrostazioni tipiche della società burocratizzata dell’occidente, molto attenta alla forma, ma svuotata nella sostanza. Per questo i mal di pancia arrivano da quelli che con Maurras erano definiti ‘atei’ cattolici. Non più legati a Gesù ma solo agli apparati e ai riti.