Nuova legge elettorale-“Frosinone e provincia con le ossa rotte”

«E’ accaduto ciò che si temeva. Adesso la nostra provincia sarà ancora più debole sui tavoli istituzionali che contano». Con queste parole Vincenzo Iacovissi, vice segretario nazionale Psi, commenta la ridefinizione dei collegi elettorali per la Camera e il Senato operata dal Governo a seguito del referendum sul taglio dei parlamentari.

«La nuova articolazione dei collegi uninominali – afferma Iacovissi – indebolisce molto la provincia di Frosinone che potrà eleggere un deputato alla Camera in rappresentanza della sola area di Frosinone-Sora, mentre la zona del cassinate verrà accorpata al collegio di Terracina. Per il Senato invece si prevede un unico collegio per il Basso Lazio, con notevole squilibrio demografico in favore della provincia di Latina. Quindi i cittadini della provincia di Frosinone perdono la possibilità di eleggere in via esclusiva un proprio rappresentante al Senato della Repubblica. Stiamo parlando, peraltro, di un adattamento alla legislazione elettorale in vigore, il c.d. Rosatellum, la quale, benché da più parti annunciata come transitoria e modificabile, resta al momento l’unica legge che disciplina l’elezione del Parlamento».

«Il ritaglio dei collegi purtroppo conferma le perplessità di chi, come noi socialisti, sosteneva quanto potesse rivelarsi dannoso il taglio dei parlamentari per i territori interni come il nostro che, stando ai numeri, è tra quelli più penalizzati. A questo punto – aggiunge il vicesegretario socialista – si impone con ancora maggiore urgenza la necessità di ampliare le sinergie tra le due province del Lazio meridionale con forme di collaborazione politica e istituzionale che dovranno trovare sempre maggiore applicazione nell’interesse del vasto bacino geografico e demografico di riferimento. Se a questa situazione si aggiunge poi il deficit di rappresentanza delle province in seno al Consiglio regionale del Lazio, nettamente sbilanciato in favore della città metropolitana di Roma, si intuisce come diventi opportuna una rivalutazione del ruolo dell’ente provincia che dovrà quanto prima tornare alla funzione originaria, prevista dalla Costituzione, di rappresentanza della comunità locale mediante la dotazione di competenze e risorse adeguate nonché il ripristino dell’elezione diretta degli organi di governo da parte dei cittadini. Una sfida ambiziosa ma non più rinviabile. Una sfida che vedrà il Psi in prima linea per dare voce al territorio».

Redazione Digital