Niente medici di famiglia nel Lazio, “Ambulatori in tilt sovraccarico di pazienti”

“Entro meno di due anni circa un terzo dei medici di base del Lazio potrà liberamente andare in pensione e, dopo quasi un decennio di governo di questa regione da parte del Pd, non si ha una strategia chiara su come riuscire a rimpiazzare migliaia di professionisti che sono il primo presidio sanitario del territorio e che, molto presto, non saranno più operativi. Il rischio, molto concreto, è che i già oberatissimi studi medici della mutua vadano in tilt a causa del sovraccarico di pazienti. In questi anni da parte della sinistra che governa il Lazio non c’è stata visione, senso di programmazione o pianificazione adeguata per fermare quella che era una emergenza sotto gli occhi di tutti ormai da tempo. I numeri sono impietosi e si conoscono da illo tempore. Ora come al solito si cerca di mettere una ‘toppa’ a pochi mesi dalle elezioni regionali, senza però riuscire a soddisfare le esigenze di mutuati e dottori. Non è pensabile contare sul non pensionamento di medici già anziani, pur se su base volontaria, per fronteggiare la criticità, così come non è umano dare altri centinaia di nuovi pazienti a medici di base già ampiamente esausti per la grande mole di lavoro che hanno. E non ci si nasconda dietro a un dito chiamando in causa mancanze da parte della politica nazionale, perché da una Regione grande e importante come il Lazio, dopo un decennio di governatorato, in nome della salute dei cittadini, era ed è lecito aspettarsi assolutamente molto di più. La verità è una e una sola, sul fronte sanità Zingaretti e D’Amato hanno deluso su tutti i fronti”. Lo comunica il consigliere regionale Daniele Giannini.

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