Niente cellulari a scuola, ecco il divieto degli smartphone

Un deciso stop ai telefoni nelle scuole. Sicuramente nelle primarie e secondarie di primo grado (cioè elementari e medie), ma il divieto potrebbe essere esteso anche agli studenti più grandi. È questa la proposta che Giuseppe Valditara è pronto a portare alla Commissione europea il prossimo 12 maggio. In questa data, il ministro italiano dell’Istruzione e del Merito formalizzera la richiesta di raccomandazione per vietare così l’utilizzo degli smartphone nelle scuole di tutta l’Unione europea. «La presidenza polacca ha già sostenuto l’iniziativa e la Svezia ha manifestato l’intenzione di appoggiarla», ha detto Valditara ai microfoni di Rai Radio 1. «Dobbiamo difendere la salute dei nostri giovani. Gli studi scientifici dimostrano l’impatto fortemente negativo dell’abuso del cellulare sulla capacità di concentrazione, sulla memoria, sulla fantasia anche dei nostri giovani. E quindi anche sullo sviluppo cognitivo». Non mancano gli studi che mettono in discussione non solo la criticità di iscriversi sui social prima dei 14 anni — come dimostrerebbe Eyes Up (EarlY Exposure to Screens and Unequal Performance),la ricerca condotta dall’Università di Milano-Bicocca — ma dell’utilizzo senza limiti degli smartphone in classe. Secondo uno studio dell’Ocse  pubblicato lo scorso anno dopo il G7 di Trieste dedicato all’istruzione (e citato dallo stesso ministro in trasmissione), «il 58% degli studenti francesi ha dichiarato di essere stato distratto dall’uso di dispositivi digitali durante almeno alcune lezioni di matematica» e «Il 59% degli studenti dell’Ocse ha dichiarato che la propria attenzione è stata distolta dall’uso di telefoni, tablet o computer portatili da parte di altri studenti durante almeno alcune lezioni di matematica».
La scuola italiana comunque non è digiuna di provvedimenti contro gli smartphone nelle scuole. È dello scorso luglio una circolare del ministero dell’Istruzione che ha disposto il divieto dell’uso del telefono in classe alle elementari e alle medie. La proposta italiana a Bruxelles servirà ad estendere la pratica anche agli altri Paesi europei. Ed eventualmente a valutare un’estensione della raccomandazione anche agli studenti over 14. «Si affronterà anche il tema di estendere alle superiori questo divieto. È un dibattito aperto».
Uno sforzo per uniformare diverse tendenze, insomma. Ma in generale molti Paesi dell’Unione europea hanno già adottato misure su questa scia.
In Austria, per esempio, è stato introdotto un ban agli smartphone (e anche agli smartwatch) nelle classi almeno fino all’ottavo grado (equivalente alla terza media).
In Francia il primo divieto di uso del telefono in classe è arrivato già nel 2018, quando agli studenti è stato chiesto di tenere i dispositivi spenti nello zaino (come accade ancora oggi in Grecia). Dopo una sperimentazione limitata a 100 istituti, a partire da settembre di quest’anno in tutte le scuole medie dovranno riporre i telefoni in un armadietto.
Nei Paesi Bassi e in Belgio sono (e verranno, nel secondo caso) vietati gli smartphone per usi ricreativi, a meno di eccezioni come per gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali. corriere.it