Nel Lazio una statua dedicata allo statista Bettino Craxi, in ricordo della notte di Sigonella

«Allo Statista Bettino Craxi. A ricordo della “notte di Sigonella” quando, con fermezza di carattere e tempestività di decisioni, dimostrò spiccato senso patriottico. E ricordò al mondo intero che si può essere alleati di qualcuno senza diventarne sudditi»: gli echi del passato si mescolano a quelli del presente nella dedica che la città di Rieti tributerà a Bettino Craxi. In occasione della Festa della Repubblica il sindaco della città laziale Antonio Cicchetti inaugurerà un busto dell’ex leader socialista e presidente del consiglio. Il monumento troneggerà su una piazza che per di più porta il nome di Bettino Craxi. 

Alla cerimonia è annunciata anche la presenza dei figli di Craxi, Stefania (di recente nominata alla guida della commissione esteri del Senato) e Vittorio. Il sindaco Cicchetti, eletto con Forza Italia ma in passato una lunga militanza nel Msi prima e poi in An, non fa mistero della sua ammirazione per il fu segretario del Garofano ma nella circostanza colpiscono il riferimento ai fatti di Sigonella (quando Craxi, dopo un lungo braccio di ferro con il presidente Usa Ronald Reagan, rifiutò agli Usa la consegna dei dirottatori della nave Achille Lauro) e il richiamo all’attualità. Nella dedica sulla targa ai piedi del busto è fin troppo evidente il riferimento al rapporto tra Italia e Stati Uniti sulla guerra in Ucraina.

«Nel 2001, quando già guidavo l’amministrazione, ho intitolato una piazza a Craxi, ora completo l’opera – ha dichiarato il sindaco reatino alle agenzie – Ci saranno polemiche? Non mi importa – aggiunge Cicchetti – Vent’anni fa non ce ne furono, soprattutto perché tutti quelli di sinistra speravano di catturare i voti dei socialisti». Rieti è il primo capoluogo di provincia a rendere un omaggio toponomastico a Craxi; una statua dell’ex segretario era stata invece inaugurata anni fa ad Aulla, comune in provincia di Massa Carrara. 

L’eredità e la memoria di Bettino restano comunque ingombranti e divisive. «La scelta di individuare per l’inaugurazione il 2 Giugno – diceRoberto Giuliano, segretario dell’associazione Garofano Rosso – è un riconoscimento postumo all’uomo, al socialista, allo statista che è stato perseguitato ingiustamente dalla magistratura politicizzata, da forze politiche complici sedicenti democratiche e dal combinato disposto dei media con i poteri finanziari nazionali per svendere le aziende pubbliche». Giuliano aggiunge: «Ancora ad oggi siamo in attesa di una commissione d’inchiesta parlamentare che faccia luce su quel periodo buio». Craxi, va ricordato, venne condannato in via definitiva prima della morte avvenuta ad Hammamet nel 2000 a 10 anni complessivi di carcere in due distinte sentenze (cinque anni e mezzo per le tangenti Eni-Sai e quattro anni e mezzo per finanziamento illecito per la metropolitana di Milano); altri processi, al momento della morte di Craxi, non erano arrivati al terzo grado di giudizio. corriere.it