Mozzarella da comprare al supermercato, Conad e Lidl in testa bocciata Granarolo ecco la classifica
La parola mozzarella deriva dal gesto più simbolico del processo produttivo, ovvero “la mozzatura”, che le dà le varie forme conosciute (sferica, nodini, treccia). La mozzatura avviene quando la pasta filata della mozzarella è immersa nel liquido di raffreddamento dopo aver raggiunto la temperatura di filatura e il casaro straccia un pezzo della pasta per darle poi la forma desiderata. Nel disciplinare della mozzarella Stg non si parla di tipologia, qualità e origine del latte da conferire per la produzione, di conseguenza è la scelta a monte di utilizzare latte vaccino o latte di bufala a distinguere le mozzarelle. Stabilito il processo, la domanda sorge spontanea: quali sono le migliori mozzarelle sul mercato? Come si fa a orientarsi nel mare di offerte, colori e confezioni presenti sugli scaffali dei supermercati? A dipanare i dubbi, ci pensa un’indagine di Altroconsumo su 19 mozzarelle di latte vaccino o fior di latte, come a volte vengono anche chiamate in etichetta, delle marche più diffuse nei supermercati, ipermercati e nei discount. I risultati sono stati sorprendenti. Tanto per cominciare, pesando tutte le mozzarelle, è emerso che alcune presentano un peso sgocciolato inferiore rispetto al peso netto dichiarato. Cinque pesano addirittura meno della tolleranza ammessa dalla normativa italiana. Cetto, la perdita di peso può essere dovuta alla struttura del formaggio in sé, che in caso di stress termici o meccanici può asciugarsi, ma può dipendere anche dalla scorretta taratura della macchina che forma le mozzarelle. Tra i prodotti analizzati, sono stati registrati elevati quantitativi di furosina nella mozzarella Coop Spesotti, che sono indicativi della possibile presenza di latte in polvere: essendo prodotta in Slovenia, questa mozzarella non è tenuta a rispettare la legge italiana ma, essendo distribuita qui, slitta verso il fondo proprio per la sua composizione. La migliore? La mozzarella che ha superato il test con il voto più alto è Bayerland, prodotta in Germania a riprova del fatto che la zona di produzione non incide sulla qualità, anche se si tratta di un prodotto tipico del Sud Italia. La peggiore? La mozzarella peggiore in classifica è la Bio Cansiglio, distribuita da NaturaSì, bocciata all’assaggio, nella verifica dell’igiene e dello stato di conservazione. La penultima in classifica è Pettinicchio. Non particolarmente apprezzato nemmeno il latticino Granarolo. Altra sorpresa: la mozzarella che è piaciuta di più alla giuria di giudici esperti di formaggi, che ha valutato le mozzarelle su presentazione della forma, caratteristiche della pasta e sapore (avendo ben presente che si trattava di prodotti industriali e non artigianali) è siglata Merivio e proviene dal discount Lidl. Piazzata in pole position anche la mozzarella Conad. corriere.it