Morbillo in Italia, Lazio regione più colpita numeri in aumento

Dal 1 gennaio 2024 al 31 marzo 2024 sono stati notificati in Italia 213 casi di morbillo, di cui 34 casi a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. 
L’88% dei contagi ha riguardato persone non vaccinate. L’aumento è sostenuto rispetto al 2023 e si è intensificato negli ultimi mesi, quelli invernali.
L’incidenza nazionale nel periodo è stata pari a 14,5 casi per milione di abitanti. Tre Regioni (Lazio, Sicilia e Toscana) hanno segnalato complessivamente il 68% dei casi totali e l’incidenza più elevata è stata osservata in Lazio (44,9/milione). 
L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (63,3 casi per milione), seguita dalla fascia 15-39 anni (28,3 casi per milione).
Cinquantasei casi (26,3%) sul totale hanno riportato almeno una complicanza. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito famigliare. Sono i dati della sorveglianza epidemiologica nazionale del morbillo e della rosolia coordinata dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
«Come accaduto in altri paesi europei anche in Italia stiamo registrando un aumento dei casi di morbillo frutto del ridotto tasso di vaccinazione registrato nell’ultimo anno», ha dichiarato all’Adnkronos Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali. Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, c’è «la necessità di promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale. Serve un impegno proattivo da parte dei Dipartimenti di prevenzione». «È partita un’epidemia – dice Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova -. Il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate. Mi colpisce che nessuno si preoccupi per le complicazioni: non è una malattia tranquilla e gestibile». 
In Italia la vaccinazione contro il morbillo è obbligatoria e gratuita per i minori fino a 16 anni. La prima dose viene somministrata nel secondo anno di vita e il richiamo a 5-6 anni. La copertura vaccinale raccomandata è del 95%, che è l’obiettivo minimo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per raggiungere l’eradicazione del morbillo.
In Italia c’è stato un calo delle vaccinazioni durante e dopo il Covid (2020-2021) quando le coperture della prima e seconda dose sono arrivate rispettivamente al 92% e 86% (secondo il Rapporto annuale sul morbillo redatto dall’European Centre for Disease Prevention and Control). 
In Europa ci sono Paesi molto virtuosi e altri poco: la media della copertura vaccinale per il 2021 è stata del 92,9% per la prima dose e 89,4% per la seconda. Il morbillo è causato da uno dei virus più contagiosi conosciuti, con un numero di riproduzione di base tra 12 e 18, in pratica il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia. Si è contagiosi da 5 giorni dopo l’avvenuto contatto con il virus, a circa una settimana dopo la scomparsa delle macchie. Il contagio avviene per via aerea, tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce, o toccando gli oggetti contaminati dalle goccioline volatili. 
Il morbillo può avere complicanze, più o meno gravi, in circa il 30% dei casi. Le principali sono: encefalite, otite, polmonite, convulsioni, panencefalite sclerosante subacuta. corriere.it