Mini servizio militare obbligatorio per i giovani, “Sarebbe utile”

Una mini-naia, aggiornata alle esigenze di oggi, magari nella Protezione civile: è la proposta di Sebastiano Favero, al suo quinto mandato ai vertici Ana. Ingegnere di Possagno, Favero è uno dei soci veterani della sezione Alpini Monte Grappa di Bassano. «Ho raggiunto Leonardo Caprioli che tra gli anni ’80 e ’90 venne eletto presidente per cinque volte, fermandosi al quattordicesimo anno», ha ricordato annunciando che proseguirà il suo lavoro in continuità con quanto realizzato finora, ma con la stessa determinazione. Tra le questioni che gli stanno più a cuore, l’istituzione di un mini servizio di leva obbligatorio, ma anche i grandi progetti umanitari, nazionali ed internazionali, come quelli in corso in Mozambico, Paese «adottato» dall’Ana e nel quale gli alpini continuano a realizzare strutture funzionali alla vita di comunità (scuole, chiese), sostenendo la popolazione, e più in generale gli altri progetti di solidarietà portati avanti dalle circa 400 mila penne nere nazionali.
«Sono convinto che un servizio obbligatorio di leva sia fondamentale per le giovani generazioni – ha spiegato Favero – per le quali potrebbe rappresentare un’importante occasione formativa e di crescita. Certo non con la stessa formula del passato, ma adeguata a tempi. Penso ad esempio alla creazione di una struttura d’intervento come la Protezione Civile costituita da persone preparate appositamente ad affrontare anche situazioni complesse. Un’esperienza dai forti risvolti sociali potrebbe dare molto anche ai ragazzi, insegnando loro il senso di comunità e a fare squadra. Lo vediamo con quelli che partecipano ai nostri campi estivi, dei quali uno proprio a Bassano. Le richieste di partecipazione sono sempre moltissime e arrivano da tutta la penisola . Non sono pochi quelli che poi scelgono di entrare nella scuola militare alpina». Tra i prossimi impegni di Favero, il raduno triveneto di Conegliano in programma dal 13 al 15 giugno in occasione del centenario della locale sezione. «Ci sarò sicuramente per onorare il traguardo raggiunto e tutti gli alpini di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia», ha anticipato Favero. Sulla possibilità invece di riportare un’adunata nazionale a Bassano, «città degli alpini» come recita la cartellonistica posta nelle principali direttrici d’accesso al centro, nonché sede della sua sezione di appartenenza, Favero non nasconde che ne «sarebbe molto felice». «Di motivazioni valide ne ha molte questo territorio, a partire dalla sua storia e dal legame molto stretto con le penne nere, ma bisogna prima capire se vi siano tutte le condizioni – ha chiarito – e questo dipende da diverse dinamiche». A congratularsi per la riconferma del «suo socio» ai vertici dell’Ana è anche Giuseppe Rugolo, presidente della Monte Grappa, sezione cittadina che conta oltre 9 mila iscritti. «Credo non sia facile essere a capo della più numerosa associazione d’arma italiana – ha osservato – . È una carica che richiede impegno, determinazione e preparazione su numerosi ambiti». corriere.it