Minaccia l’ex compagna con le forbici, una notte in cella e già libero

Dopo una notte in cella di sicurezza, «Zeus» è di nuovo in giro. Così si autodefinisce sui suoi vari social (e sul suo corpo con dei tatuaggi) il giovane ferrarese di 19 anni che da giorni tormenta una coetanea padovana e che, dopo l’arresto di lunedì sera, da ieri pomeriggio è tornato a essere libero. D’altra parte era finito in carcere «solo» per resistenza a pubblico ufficiale, quando i carabinieri l’avevano intercettato a Montecchio Precalcino dopo ore di pura follia. Per quanto resterà libero, però, non si sa: i carabinieri di Vicenza, Padova e Venezia gli hanno sequestrato il cellulare e stanno lavorando sulle denunce della giovane (pare più di una) e soprattutto sui fatti degli ultimi giorni, che parrebbero configurare un’ipotesi di reato di stalking con minacce anche piuttosto violente contro di lei, i famigliari e perfino i suoi animali. E non sarebbe la prima volta, visto che già un’altra ragazza l’aveva denunciato in passato. Entrare nei suoi social network, tra Instagram, X, Facebook, TikTok (e pure un profilo OnlyFans, apparentemente vuoto) è come finire in una centrifuga: solo pochi giorni fa pubblicava la foto di papa Francesco dicendo che pur non essendo credente lo aveva apprezzato, ma su X ripostava immagini di droga, tra ketamina e strisce di cocaina; poi i gatti e le foto di lui da piccolo, ma anche – nel principale profilo Instagram poi cancellato in tutta fretta – l’elogio di Filippo Turetta («esempio modello») e della sua «lista di cose da fare» per uccidere Giulia Cecchettin, il video di se stesso nell’auto dei carabinieri e il loro verbale, ma anche il dialogo «scherzoso» con un amico: «Non hai capito che in carcere non puoi giocare a Clash of Clans?». Quel che è certo è che ieri pomeriggio il giovane è finito di fronte al giudice monocratico di Vicenza per la «semplice» reazione al controllo dei militari, che erano sulle sue tracce da ore. E il pm d’udienza, essendo lui formalmente incensurato, ha chiesto la convalida ma lui stesso acconsentendo alla scarcerazione con l’obbligo di firma: detto, fatto, e ora il giovane dovrà recarsi per quattro giorni alla settimana nella stazione dell’Arma. Nelle ultime 72 ore prima dell’arresto aveva decisamente esagerato nei confronti di quella ragazzina con cui aveva avuto una relazione poi finita proprio per la sua gelosia ossessiva. Sabato pomeriggio l’aveva raggiunta a Mirano, dove lei si era rifugiata da qualche tempo da una parente proprio per evitare di essere trovata. Ma lui è riuscito ad attirarla in trappola dicendole che era scappato di casa per vederla. A quel punto però la situazione era degenerata, visto che – minacciandola con un paio di forbici, poi sequestrate – le aveva preso il cellulare e, a suon di botte, le voleva imporre di bloccare tutti gli amici che gli sembrava potessero minacciare un possibile ritorno assieme. La ragazza era scappata e «Zeus» si era fatto un primo giro in caserma, dove era stato denunciato per percosse e porto d’armi. La lezione però non gli è servita, tanto che lunedì ha ricominciato con le minacce, anche sul cellulare della madre di lei: «Sto venendo a ucciderti», «Svegliatevi che Zeus viene ad ammazzarvi». Poi nel pomeriggio il video girato davanti all’abitazione della giovane nel Padovano e ancora minacce. Per questo era partita la «caccia all’uomo», che si è conclusa a Montecchio, dove pare che abbia dei parenti. Lui ha reagito male e sono scattate le manette: ma solo per poche ore. corriere.it