“Mi avete consegnato alla mafia”, mille chili di tritolo per uccidere Falcone e la sua scorta

Oggi, a 32 anni dalla strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre poliziotti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro), la giornata di commemorazione sarà dedicata ai cinque operai morti in un cantiere, a Casteldaccia, lo scorso 6 maggio. La premier Giorgia Meloni ha ricordato l’anniversario con un messaggio sui suoi profili social: “Ricorre oggi il 32esimo anniversario della strage di Capaci. Giovanni Falcone ci ha insegnato che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Fare ogni giorno tesoro di queste parole è il modo migliore che tutti noi abbiamo per onorare il sacrificio di chi ha perso la vita a Capaci quel 23 maggio 1992. Non disperdere i loro insegnamenti, il loro coraggio, portare avanti quei valori di Libertà, Giustizia e Legalità che hanno reso immortali: più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall’oppressione mafiosa, vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verra’ dopo di noi. Contro ogni mafia, sempre” ha concluso Meloni. Il programma della Fondazione Falcone, guidata dalla sorella del magistrato, Maria, si apre alle 10 a Palazzo Jung, in via Lincoln 72, con l’inaugurazione del Museo del presente, trasmessa in diretta Rai fino alle 11.45. Il governo è presente con i ministri dell’Interno e della Cultura, Matteo Piantedosi e Gennaro Sangiuliano, ai quali si uniranno il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il vicepresidente della provincia autonoma di Bolzano Daniel Alfreider, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo. Presenti anche i vertici della Dea, dell’Fbi, la rappresentanza del governo statunitense con la console generale Tracy Roberts-Pounds e Louis J. Freeh, già direttore generale dell’Fbi e amico del magistrato ucciso dalla mafia. “Per me è come se fosse ieri – ha detto Maria Falcone –  però oggi qui abbiamo un motivo in più per essere soddisfatti: questo museo è frutto dell’attività svolta dalla fondazione in questi ultimi anni. Una lezione di legalità perenne e continua. Voglio lanciare il messaggio che i ragazzi devono rendersi conto che la mafia è un grosso problema tutt’ora. Come vediamo la mafia continua a fare affari. Sono rimasta perplessa del fatto che ha trasportano la droga con un sottomarino telecomandato, questa è la nuova mafia, la mafia dei giovani che hanno studiato, perché la mafia non muore se non la combatti”. rainews.it