Manager a New York, Valerio giovane ciociaro a Manhattan con l’Arte del Gelato

Dalla Ciociaria si trasferisce negli Stati Uniti d’America. Vince la lotteria della Green Card e decide di vivere a New York. Oggi è Coo a Manhattan. “Il mio trasferimento negli Stati Uniti è stato sicuramente sconvolgente – ha affermato Valerio Pagliaroli – Passare da un piccolo paese come Veroli a una metropoli come New York è stato un mix di euforia e paura. Ho visto persone arrivare qui con i miei stessi sogni e tornare in Italia dopo neanche un mese. Il mio lavoro da Coo è molto dinamico e stimolante. Mi occupo di coordinare tutte le attività operative dell’azienda, assicurandomi che ogni reparto funzioni in modo efficiente e che gli obiettivi vengano raggiunti. È un ruolo impegnativo ma estremamente gratificante, soprattutto quando vedo i risultati concreti del nostro lavoro”.
L’Arte del Gelato? “Stiamo valutando di espandere uno dei nostri brand, L’Arte del Gelato, partendo proprio dall’Italia. Credo che sia importante che il marchio sia riconosciuto anche qui e in Europa, perché questo rafforza ulteriormente il concetto di autenticità su cui è stato fondato. Tornare in Italia con questo progetto, in un certo senso, è anche un ritorno alle origini. Sono molto legato alla mia terra e questa potrebbe diventare un’occasione per trascorrere più tempo nel paese dove tutto è iniziato, sia per me personalmente che per l’ispirazione del nostro gelato”.
Il nuovo presidente degli USA? “Trump sta portando avanti molte delle idee su cui aveva lavorato nel suo primo mandato, ma questa volta con più determinazione. Da una parte i suoi sostenitori lo vedono come uno che ‘mantiene le promesse’, mentre molti altri temono che stia indebolendo la democrazia. In generale, il suo ritorno ha polarizzato ancor più l’America. I dazi non saranno efficaci nel lungo termine. Credo invece che rappresentino soprattutto uno strumento di pressione usato da Trump per ottenere maggiore potere negoziale su altri fronti. Non è tanto una vera politica economica, quanto una tattica per alzare il livello dello scontro e cercare concessioni su temi più ampi”.
Made in Italy minacciato? “Nel settore si percepisce molta agitazione. Ingredienti fondamentali come olio d’oliva, formaggi, salumi e vini potrebbero diventare più costosi, colpendo sia i ristoranti italiani negli USA sia l’importazione. Tuttavia il Made in Italy è un marchio fortissimo. Qualità, tradizione e stile continuano a essere molto apprezzati. Il settore tende ad adattarsi. Alcuni ristoratori, ad esempio, potrebbero iniziare a usare prodotti locali che si ispirano alla tradizione italiana, ci sono tanti produttori di mozzarella in New Jersey anche se la qualità del prodotto non potrà mai essere la stessa oppure stringere accordi diretti con produttori per ridurre i costi. Il settore ha già dimostrato di sapersi reinventare e probabilmente lo farà anche stavolta”. 

Redazione Digital