L’uragano Lorenzo fa paura, è allerta meteo

L’uragano Lorenzo inizia a far davvero paura. E’ già entrato nella storia per essere l’uragano più intenso in pieno Oceano Atlantico. Insomma, un evento senza precedenti anche perché ha raggiunto la categoria 5 (su un massimo di 5) nella scala Saffir-Simpson. Ma ciò che lo rende un evento raro è la sua estensione (ben 1300 chilometri di diametro) e la pressione (scesa fino ai 925 hPa), con venti fino a 260 km/h.Si tratta dell’uragano più forte nell’Atlantico orientale, quanto meno da quando si dispongono di dati. Dal 2016, secondo quando pubblicato dal National Hurricane Center degli Stati Uniti, è il sesto uragano così vasto e profondo dopo Matthew, Irma, Maria, Michael e Dorian, mentre è il secondo di categoria 5 della stagione in corso.

Lorenzo adesso punta le Azzorre. Al momento dovrebbe rimanere ancora un uragano major (ovvero particolarmente intenso) seppur le previsioni vedono una diminuzione di intensità con il passare delle ore. Le immagini satellitari mostrano la traiettoria di Lorenzo verso NNE ad una velocità di 10 km/h. Tra martedì 1 e mercoledì 2 ottobre transiterà sulle Isole Azzorre come un uragano di categoria 2 con venti attorno ai 150 km/h, piogge alluvionali e mareggiate. Le precipitazioni potrebbero interessare le coste meridionali di Corvo, Pico, Faial, Flores e Graciosa. Ma non finirà qui: l’uragano dovrebbe proseguire verso l’Irlanda e lambire anche il Regno Unito. Sulle isole inglesi si attiveranno venti forti fino a 90/100 km/h accompagnati da piogge intense e temporali.

Quali sono invece i rischi per l’Italia? Il vasto sistema perturbato prodotto da Lorenzo sarà inglobato dalle correnti oceaniche che riusciranno a spingersi verso l’Europa, varcare le Alpi e giungere sull’Italia sotto-forma di perturbazione atlanticaalimentata da un flusso più fresco proveniente da Nord. Questo è ipotizzabile per il prossimo weekend, ma data l’imprevedibilità ed eccezionalità dell’evento è necessario attendere ulteriori aggiornamenti sulla traiettoria così da capire gli effetti reali per il nostro Paese. ilmeteo.it