Love story presunta tra la preside e lo studente, i suoi ex alunni la difendono

Per anni è stata la loro insegnante al Convitto Nazionale e adesso non ci stanno a sentire le accuse che vengono mosse a Sabrina Quaresima, 50 anni, nuova preside del liceo Montale di Roma, accusata di avere avuto una relazione con uno studente (maggiorenne) della scuola. Voci a cui la donna non da adito e che lei liquida come «semplice gossip». Anche se sembra che l’Ufficio scolastico regionale voglia avviare un’ispezione a suo carico. Così gli ex studenti della prestigiosa scuola in Prati hanno deciso di scrivere una lettera aperta per difendere la donna. «Ogni giorno – raccontano – trascorreva con noi circa 6 ore di tempo, sia assistendo alle lezioni, sia accompagnandoci a mensa, sia aiutandoci nello studio pomeridiano. Abbiamo dunque avuto modo di conoscerla approfonditamente come insegnante e come donna. Nel contesto scolastico, si è distinta per operosità e buona volontà: ha sempre anteposto l’interesse di noi ragazzi ad ogni altro impegno personale, non lesinando mai l’aiuto che le richiedevamo. Inoltre, ci ha colpito fin da subito la sua assoluta dedizione alla formazione di noi alunni, non solo dal punto di vista nozionistico, ma soprattutto etico e sociale. Frequentemente, infatti, ci portava a discutere di tematiche morali e di attualità proprio allo scopo di formare il nostro pensiero critico. Aveva inoltre attivato un laboratorio pomeridiano di filosofia in cui, su base volontaria e gratuita, si potevano approfondire svariati temi con il suo supporto dialettico. Infine, si era prodigata per farci ottenere i biglietti di vari spettacoli teatrali (almeno due al mese) ai quali ci accompagnava».

Sabrina Quaresima è la preside del Montale da settembre. E nega tutto quello che le viene contestato. «Non mi è stato mai addebitato nulla neanche da parte della famiglia di questo ragazzo. Non l’ho mai frequentato fuori scuola. Solo un caffè al bar, di fronte scuola, sotto gli occhi di tutti durante l’occupazione in sede centrale. Era dicembre e non c’è stato nessun caffè appartato». Prima di spostarsi al Montale per 4 anni ha lavorato al Convitto Nazionale: «La sua volontà di migliorare il sistema scolastico e di ampliare il raggio del suo impegno formativo l’ha portata a intraprendere il percorso che ora l’ha resa preside – scrivono ancora i suoi ex alunni –  Per poter partecipare al concorso, ha dovuto lasciare il posto da educatrice e presentarsi come insegnante di scuola primaria, senza alcuna certezza di essere effettivamente selezionata. Questa scelta l’ha costretta a rinunciare sia alla comodità di un Istituto come il Convitto, sia a trascorrere l’ultimo anno di liceo con la nostra classe. Ricordiamo tutti il dolore che l’impossibilità di accompagnarci al termine del quinquennio le ha arrecato».

Secondo gli ex alunni della preside si tratterebbe di una ritorsione nei confronti della donna. «Sabrina – continuano – è una donna sincera, volitiva, integerrima, giusta. Sabrina è professionale nel suo lavoro e mette sempre in chiaro che i ruoli vadano rispettati: ha criticato più volte alcuni nostri docenti per un atteggiamento troppo amichevole o poco severo nei nostri confronti. Nel corso di quattro anni, è stata l’ultima persona che si potesse accusare di avere preferenze o rapporti personali che andassero oltre la scuola. Le sue capacità e il suo impegno erano, e sono tuttora, causa di profonda invidia da parte di colleghi meno volenterosi di lei. La sua voglia di smuovere il sistema scolastico italiano dall’immobilismo in cui versa va indubbiamente a intaccare la comodità e gli interessi di alcuni. La sua dedizione nel rendere il Liceo un luogo di studio, confronto e crescita personale non è gradita a fasce molto ampie di studenti privi di interesse e motivazione. La sua obiettività, che consente a tutti di esprimersi senza censure, pur rimanendo nei limiti di un dibattito civile, va spesso a scontrarsi con posizioni ideologiche precostituite tipiche di molti adolescenti. In breve, Sabrina è una donna di estremo valore, ma anche una persona scomoda e implacabile nei confronti di chi ogni giorno umilia la scuola pubblica. Sabrina è una gemma di raro splendore che la Scuola Italiana dovrebbe valorizzare e proteggere. In questo modo, l’opinione pubblica avrà l’occasione di conoscere più a fondo la professoressa Quaresima e valutare, anche solo per un momento, come sia facile distruggere una persona con accuse di tale gravità».