Lotta alla criminalità, l’impegno del Liceo Sulpicio di Veroli

Si è svolta questa mattina a Veroli, nel Chiostro di Sant’Agostino, la conferenza “Criminalità organizzata” promossa dal Liceo Scientifico “G. Sulpicio”. Sono intervenuti l’on. Domenico Rossi, sottosegretario di stato alla difesa, il prefetto della provincia di Frosinone, dott.ssa Emilia Zarrilli, il questore della provincia di Frosinone, dott. Filippo Santarelli, il dirigente scolastico del Sulpicio, dott. Salvatore Cuccurullo che ha contribuito fattivamente alla realizzazione di questo evento, supportato dagli insegnanti del Liceo di Veroli, il consigliere provinciale Caperna, l’assessore comunale Verro e numerose autorità militari. Gli studenti, protagonisti della mattinata, hanno rivolto diverse domande ai relatori manifestando molto interesse; tra queste ne riportiamo alcune.

È possibile che le fake news della rete possano essere indirizzate dalla criminalità per sviare il pensiero della collettività? “La criminalità organizzata fiorisce laddove c’è illegalità, anche se non abbiamo riscontri di collegamenti diretti rispetto a questo fenomeno, tutto ciò che avviene a fonte di illegalità costituisce terreno su cui anche la criminalità organizzata può fiorire – ha dichiarato Filippo Santarelli – Ben venga il contrasto che viene operato verso queste notizie, soprattutto ben venga uno sviluppo di una cultura del rispetto su cui noi della Polizia di Stato abbiamo dedicato molto impegno. Un invito a voi ragazzi di tenere sempre alta l’attenzione davanti a notizie che in apparenza possono sembrare curiose”.

La conferenza tenutasi a Milano il 20 gennaio 2017, ha decretato il via al primo dottorato di ricerca sulla criminalità organizzata con lo scopo di sensibilizzare il campo finanziario e legale riguardo le pratiche mafiose. Secondo lei le prospettive saranno vantaggiose? “La criminalità organizzata si combatte tutti i giorni attraverso l’elaborazione di strategie – ha commentato Emilia Zarrilli – Oggi c’è il problema terrorismo, bisogna organizzarsi a contrastare il fenomeno con le sue modalità. Ed ecco che si mettono in campo quelle attività di formazione aggiornata con modelli aggiornati.

Nella storia dell’Italia, le Forze Armate hanno sempre concorso per garantire l’ordine pubblico e il rispetto della legge. Con quali mezzi e strumenti combattono oggi la criminalità organizzata? “Tecnicamente c’è una differenza chiara tra un carabiniere e un soldato, sotto un punto di vista di quello che prevede la legge – ha affermato Domenico Rossi – Il soldato è un agente di pubblica sicurezza, ma non un agente di polizia penitenziaria. L’impiego delle forze armate è, in senso generale, o da solo o insieme alle forze di polizia. Quando è da solo può fermare la persona e chiama qualche agente della Polizia o Carabiniere”.

D. Z.