Liberi professionisti, il Lazio approva legge a tutela della categoria

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità la proposta di legge che tutela i liberi professionisti. Si tratta della legge n. 69 che, nei limiti delle competenze regionali, ha lo scopo di introdurre strumenti che garantiscano l’equo compenso per le opere professionali svolte in favore della Regione, degli enti strumentali e delle società controllate.

Una notizia che il mondo del lavoro attendeva da mesi. “Con grande soddisfazione riscontriamo l’avvenuta approvazione della legge sulle disposizioni in materia di Equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali – il commento di Carlo Martufi, presidente della Consulta regionale del Lazio dei Consulenti del Lavoro e vicepresidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro- L’adozione della legge sull’Equo compenso anche nel Lazio rappresenta un importante passo in avanti a tutela del lavoro e della dignità delle libere professioni. Una garanzia di qualità dei servizi erogati ai cittadini. A nome mio e di tutti i Consulenti e professionisti del Lazio ringrazio la consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Lavoro e Diritto allo studio, per l’impegno profuso e la tenacia per il raggiungimento dell’obiettivo comune. Un sentito ringraziamento anche all’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino e alla Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine e del CUP, Marina Calderone che si sta impegnando perché il risultato raggiunto nel Lazio possa essere completato a livello nazionale. L’impegno comune ha prodotto risultati assai apprezzabili per tutta la categoria dei Consulenti del Lavoro”.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia e prima firmataria della proposta di Legge: “Spero – ha detto – che questo provvedimento possa essere utile a tanti professionisti”. Un lavoro di squadra che la Presidente nazionale dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, porta avanti a livello nazionale:
“E’ necessario – ha ribadito – che tutte le professioni uniscano le forze su questa battaglia e operino congiuntamente affinché la legge sull’Equo compenso entri presto a far parte dell’ordinamento giuridico italiano al più presto”.