Lavorare al sole, ecco come minimizzare i rischi per la salute

“Dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, arrivano le indicazioni operative aggiornate per prevenire patologie da calore e minimizzare i rischi per la salute – ha affermato Carlo Martufi, presidente Ordine consulenti del lavoro Frosinone – L’aumento della temperatura ambiente media, previsto a causa dei cambiamenti climatici, può avere un impatto significativo sui luoghi di lavoro; infatti lavorare in condizioni di calore estremo comporta un aumentato rischio di patologie da calore, può accrescere il rischio di infortuni dovuti alla stanchezza e alla mancanza di concentrazione, può incidere sui livelli di produttività; temperature più elevate possono avere un impatto su alcuni materiali e attrezzature, o su sostanze chimiche presenti nell’ambiente di lavoro. Tutti i lavoratori hanno diritto ad un ambiente di lavoro in cui i rischi per la salute e sicurezza siano adeguatamente controllati e il microclima e la radiazione solare rientrano fra questi. Il datore di lavoro è tenuto alla gestione di questo rischio attraverso il consolidato processo che inizia con la valutazione dei rischi, passa per la individuazione delle misure di prevenzione e aspira al miglioramento continuo attraverso il controllo della efficacia, tenendo conto in particolare delle persone maggiormente suscettibili. Le linee di indirizzo rendono una visione di insieme degli elementi che caratterizzano il percorso che porta alla realizzazione di condizioni di lavoro salubri e sicure, in relazione al rischio costituito dalle alte temperature e dalla radiazione solare. Le linee definiscono misure preventive fondamentali: organizzare l’orario di lavoro nelle ore più fresche, prevedere pause in luoghi ombreggiati o climatizzati, garantire acqua fresca e fornire abbigliamento adeguato. Particolare attenzione va riservata a lavoratori vulnerabili e a chi svolge attività fisica intensa. Le linee possono essere utilizzate in tutti i settori dove sia prevedibile il rischio dovuto all’esposizione ad alte temperature e alla radiazione solare, quest’ultimo presente solo negli ambienti outdoor, mentre il rischio da calore può essere presente anche negli ambienti indoor quando non siano opportunamente isolati e climatizzati. Vengono elencati, inoltre, i disturbi più frequenti legati al calore, dermatite da sudore, crampi, squilibri idrominerali, stress da calore e, nei casi più gravi, il colpo di calore, che richiede immediato intervento medico e i rimedi da utilizzare per contrastarli. Nelle linee guida anche gli strumenti di ausilio e gli indici per la valutazione del rischio. Info dai Consulenti del lavoro”. 

Redazione Digital