L’Aquila capitale della cultura, 15 anni dopo il terremoto

La Capitale italiana della Cultura 2026 sarà L’Aquila con lo slogan «L’Aquila. Città Multiverso». Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La scelta è avvenuta tra dieci città finaliste che avevano presentato i loro dossier, ciascuno con uno slogan, alla giuria di selezione presieduta dal giornalista e scrittore Davide Maria Desario, direttore dell’agenzia giornalistica Adkronos, in due audizioni pubbliche, che si sono svolte il 4 e il 5 marzo. La scelta de L’Aquila è ovviamente molto significativa e simbolica. Ha detto subito dopo la proclamazione il sindaco Pierluigi Biondi: «È un onore reso non solo alla nostra città ma a tutto il territorio dell’intero Abruzzo, alle aree appenniniche, al centro dell’Italia. La questione delle aree interne rappresenta, con la questione meridionale, la sfida del domani dell’Italia. L’Aquila si avvia a celebrare i quindici anni del terremoto. Un evento che ci ha colpito come comunità. Questo non è un risarcimento ma rappresenta un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale. La cultura è un elemento fondamentale della nostra ricostruzione. Saremo all’altezza del compito che ci affidate, viva l’Italia». Le altre finaliste erano Agnone (Isernia), «Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro»; Alba (Cuneo), «Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia»; Gaeta (Latina), «Blu, il Clima della cultura»; L’Aquila, «L’Aquila. Città Multiverso»; Latina, «Latina bonum facere»; Lucera (Foggia), «Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture»; Maratea (Potenza), «Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario»; Rimini, «Vieni oltre. Il futuro qui e ora»; Treviso, «I sensi della Cultura»; Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), «Valdichiana 2026, seme d’Italia».
Ha detto Sangiuliano: «La scelta è comunque un momento difficile, per me dovrebbero essere tutte Capitali della cultura, le ho conosciute nella mia attività giornalistica. Ho un libro che mi è molto caro, il Viaggio in Italia di Guido Piovene, chi lo legge comprende la bellezza e il valore di ogni singola città italiana. Abbiamo affidato la scelta a una giuria molto autorevole che ha valutato ogni singolo progetto in sé». Sangiuliano ha anche annunciato l’imminente bando per la Capitale dell’Italia contemporanea per l’anno prossimo, pensato per le città medio-piccole e con la prospettiva di ospitare artisti contemporanei che poi lasceranno un’opera come traccia della loro esperienza.
Davide Maria Desario ha detto che la selezione è stata «uno strepitoso viaggio nella bellezza di questa nazione. Abbiamo studiato i dossier presentati dalle città seguendo le linee-guida del bando. Il momento più emozionante di questa esperienza è stata la due giorni in presenza di ascolto. Abbiamo visto professionalità, invenzione, capacità di visione, grande gioco di squadra. Le altre nove devono essere orgogliose di aver raggiunto la selezione e i loro progetti meritano di andare avanti. Rappresentano un’Italia del fare che vuole crescere e migliorarsi a colpi di cultura. Per questo proponiamo al ministro Sangiuliano, l’anno prossimo, oltre al premio per la città vincitrice anche un riconoscimento per le finaliste». Poco prima della proclamazione si è collegato col salone del ministero della Cultura il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, Capitale in carica per il 2024 e ha parlato di «esperienza esaltante per la città, abbiamo coinvolto tutti i comuni della provincia, dunque uno sforzo che guarda all’intero territorio». corriere.it