Italia alle Olimpiadi, gli azzurri battono la Serbia e vanno a Tokyo

Dopo 17 anni l’Italia torna alle Olimpiadi. Gli azzurri rendono magica e indimenticabile la notte di Belgrado piegando la Serbia 102-95 in casa sua, con una partita indimenticabile. Quasi sempre davanti a tratti dominando, ci riprendiamo i Giochi che mancavano da Atene 2004.

Si va a Tokyo dunque e gli eroi di questa grande impresa si chiamano Mannion, Fontecchio, Pajola e, soprattutto, Achille Polonara (22 punti, 12 rimbalzi). Ma è il successo di tutti, a cominciare da capitan Melli, guida morale di un gruppo ringiovanito che, come ha vaticinato Sacchetti, “non ha paura di nulla”. E questo anche il trionfo del c.t. che quattro anni fa aveva avviato un ricambio generazionale, culminato ora con il successo più bello.

In avvio Italia perfetta dietro e nelle scelte offensive: le penetrazioni di Mannion, i jump di Fontecchio e la tripla di Polonara ci spingono sul +9 (16-7). Kokoskov butta dentro Teodosic e Micic, idolo del Pionir: il contro-break di 8-0 sgorga immediato, ma gli azzurri non perdono il filo offensivo del match. Mannion e un Tonut molto ispirato ci danno un nuovo allungo (+8). La Serbia fatica a contenere le nostre penetrazioni e al 10’ è 28-22 Italia. I padroni di casa riemergono con le seconde linee. I primi 5 minuti di Andjusic sono spaziali: 10 punti in un amen che vale il 14-4 con cui i serbi sorpassano (36-32). La prima “crisetta” non ci condiziona. Anzi. 

Da lì gli azzurri infilano sette triple che mandano i serbi in tilt. All’intervallo abbiamo messo ben 57 punti contro i 45 dei padroni di casa che vanno al riposo attoniti. Al ritorno in campo l’incubo serbo continua: 11-4 di parziale azzurro e +19 (68-49). Dall’arco siamo una sentenza (11/22), dietro non concediamo tiri facili. I serbi alzano un po’ i colpi in difesa, ma davanti steccano. Una tripla di Pajola scrive +24 (73-49). Incredibile. 

Mannion firma un nuovo +24, prima che il solito Andjusic rianimi la Serbia. Ma alla terza sirena l’Italia è avanti 80-63. Kokoskov prova a ribaltarla con un quintetto bonsai, l’ultimo quarto diventa una guerra psicologica, ma i nostri ragazzi sono d’acciaio. Anche i più giovani non si fanno intimorire, a cominciare da Fontecchio e Pajola. Gli ultimi 5 minuti si giocano di nervi più che di testa. La Serbia risale fino a -8, ma non basta. A Tokyo andiamo noi. gazzetta.it
Italia: Mannion 24, Polonara 22, Fontecchio 21
Serbia: Andjusic 27, Petrusev 22, Dobric 17