Incinta dell’alunno di 14 anni, insegnante condannata a 6 anni e mezzo

La corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della donna di Prato che ebbe un figlio da un quindicenne, il ragazzino a cui dava lezioni private di inglese. La donna, che oggi ha 35 anni, è dunque condannata in via definitiva a 6 anni e 6 mesi, inflitti dal tribunale di Prato e confermati in corte d’Appello (con uno sconto di soli 15 giorni di pena) per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore. L’avvocato Mattia Alfano, uno dei suoi due legali, spiegava nella serata di ieri: «Nonostante l’ordine di carcerazione non sia ancora esecutivo la mia assistita si è costituita al carcere di Sollicciano». Il giudizio giunto in conseguenza del processo aveva fatto perno sul fatto che i rapporti sessuali tra la donna ed il suo allievo sarebbero cominciati prima del compimento dei 14 anni del giovane, quando lei ne aveva già 30. La corte d’Appello, che si era espressa nel maggio dell’anno scorso, aveva confermato questo giudizio invece ribaltando invece la posizione del marito della donna: assolto con formula piena dopo una condanna in primo grado per essersi attribuito la paternità del neonato. Gli incontri fra la donna e l’adolescente, ha accertato il processo, si consumavano in un appartamento della periferia di Prato: la casa dell’imputata, dove il ragazzino si recava per studiare la lingua straniera. La donna, sposata e con un figlio di circa 10 anni, era operatrice sanitaria in una Rsa: era amica di famiglia del suo allievo, a cui si era offerta di dare lezioni. Durante il processo di primo grado aveva assicurato di essersi innamorata del ragazzino e di aver davvero perso la testa per lui. Secondo quanto rivelato nell’incidente probatorio dal giovane, che oggi ha 19 anni, sarebbe stato invece innescato dalla donna una sorta di ricatto sessuale, messo praticamente in atto in seguito alla nascita del bambino che insieme avevano concepito: il ragazzino non voleva che si sapesse della sua paternità e in cambio del silenzio l’imputata avrebbe preteso un incontro a settimana con lui. corriere.it