“In Ciociaria mancano anestesisti”, sala operatoria a rischio chiusura

Giovanni Magnante

“La sezione SNAMI provinciale di Frosinone ha appreso che nell’ospedale di Cassino è stata sospesa l’attività operatoria per le urgenze differibili dal 03.06.2020 – ha affermato il presidente provinciale SNAMI, dott. Giovanni Magnante – La notizia sorprende in quanto ci si aspettava per i cittadini della provincia di Frosinone, e più specificatamente per i residenti del cassinate, che dopo la già avvenuta sospensione per gli interventi programmabili occorsa in seguito all’emergenza COVID-19, la intesa della Asl fosse quella di tornare quanto meno al regime ordinario, posto che si devono comunque smaltire i copiosi elenchi degli interventi rinviati negli ultimi tre mesi.

Questo, oltre che logico, è conforme legalmente a quanto indicato dalla stessa regione Lazio nel precipuo documento elaborato per la questione della conclusione della prima fase emergenziale ed il ripristino dell’ordinarietà.

In esso, al punto 3, è previsto che ogni Asl appronti il piano di recupero degli interventi chirurgici. La regione ha in tal senso stabilito come misura raccomandata l’estensione delle aperture delle sale operatorie in orario pomeridiano e nel fine settimana..

A Cassino, invece, anziché l’estensione della attività chirurgica, si avrà una riduzione, aprendo ad un panorama ancora peggiore di quello sopportata dagli utenti durante la prima fase emergenziale COVID-19.

Inoltre, si è saputo che in più ci sarà il detrimento dell’attività rianimatoria medica nel Pronto Soccorso e nei Reparti, la soppressione dell’assistenza anestesiologica sulle ambulanze in caso di trasferimento dei pazienti gravi in altri ospedali di maggiore qualifica; e pure ci sarà la impossibilità, nel giro di pochissimi giorni, di assicurare la guardia di rianimazione e la guardia di emergenza in H24.

Tutto questo, si apprende, per carenze nella dotazione organica degli anestesisti nell’ospedale Santa Scolastica. Sembra paradossale che sia accaduto un evento del genere, tuttavia le informazioni e le notizie degli organi di stampa stanno tutte a confermare questo stato di cose.

Durante i mesi appena trascorsi i medici di medicina generale, rimasti regolarmente in attività durante la fase alta dell’emergenza, hanno dovuto impegnarsi non poco, tra le altre cose, per surrogare nel possibile a tutte le carenze delle prestazioni che erano state oggetto di sospensione, come quelle degli interventi chirurgici di elezione. Ora la situazione, per tali ultimi aspetti, non solo non pare destinata a migliorare, ma persino a peggiorare.

Ci si chiede come e se si riuscirà a vicariare ancore le manchevolezze che si prefigurano, e che se nella fase alta emergenziale avevano un profilo di giustificazione, ora non ne hanno alcuno. Si tratta, a parere della OS di una vasta carenza nelle attività di programmazione dei processi organizzativi del lavoro, dato che è difficile pensare ad una subitanea mancanza di personale non preventivabile.

La OS scrivente ritiene quindi non giustificabile, sia per motivi clinici sia di allerta sociale quanto accade nell’ospedale di Cassino, in quanto condizione non conforme alle garanzie per i pazienti, e oltretutto irrispettosa delle tutele relative al benessere lavorativo degli operatori tutti, ospedalieri e territoriali.

Si chiede pertanto di verificare, correggere e ripristinare nel più breve tempo possibile la citata grave condizione dell’ospedale di Cassino, e in conseguenza di tutto il cassinate, e portarla ad un livello minimanente riguardoso dei diritti dei cittadini del sud della provincia di Frosinone, che contribuiscono come tutti al finanziamento del servizio sanitario ed hanno diritto alla identica fruibilità dello stesso.

Si resta in attesa di celere riscontro alla presente sottolineando all’ente i rischi cui possono andare incontro gli operatori sanitari tutti ed i residenti del cassinate in una siffatta situazione”.

Redazione Digital