“Il maiale di Roma? Si chiama Claretta Petacci”

“Il maiale di Roma? Si chiama Claretta Pettacci”. Queste le parole pronunciate da Gene Gnocchi ieri sera, durante la trasmissione televisiva Dimartedì, a cura di Giovanni Floris che ha riso dopo aver ascoltato il comico emiliano. Claretta Petacci fu assassinata insieme al suo amante, Benito Mussolini, il 28 aprile 1945 a guerra finita. Dopo la morte il cadavere della giovane 33enne fu appeso a testa in giù a Milano, in piazzale Loreto. Claretta era colpevole di amare Benito Mussolini.

Antonio Pennacchi in ‘Canale Mussolini parte seconda’ racconta così l’ultima notte di Claretta con Benito, a Giulino di Mezzegra, la prima e l’ultima.

“Lei aveva trentatré anni, lui sessantadue. S’amavano tra liti, strilla, abbandoni e appassionati riabbracci dal 1932, da quando lei ne aveva venti. Alle cinque i partigiani di guardia alla porta, due ragazzi di vent’anni insospettiti da un improvviso scricchiolio, hanno spalancato la porta: ‘Blam!’ e sono piombati nella stanza con il lume a petrolio e le armi in mano. Svegliata di soprabbalzo, Claretta s’è tirata su le coperte a nascondere il viso. Mussolini s’ è seduto sul letto: ‘Dai, ragazzi, non fate così. Non siate cattivi…’ e quelli sono usciti. Claretta ha detto: ‘Stavo sognando che ti aspettavo al bivio dell’ Appia a Littoria, e c’era la luna piena’. ‘Qua piove, invece’ ha risposto il Duce. E dopo una piccola pausa: ‘Non ho mai amato nessun’altra, come ho amato ed amo te’, e questa volta diceva davvero”.