Il Conservatorio di Frosinone protagonista al Teatro di Documenti con la Traviata

Concluso, con la fine del 2013, l’anno dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, il Conservatorio di Frosinone arricchisce il panorama delle iniziative a lui dedicate con un ultimo appuntamento, un ulteriore omaggio che avrà per palcoscenico il suggestivo Teatro di Documenti di Roma. Dopo il successo riscosso lo scorso luglio al Teatro comunale di Fiuggi, infatti, il “Refice” sarà di nuovo in scena con “La Traviata”, il capolavoro assoluto del compositore bussetano. Sabato prossima alle 18 e in replica il 2 marzo alle 17, spazio a due eccezionali fuori programma, quindi, due nuovi appuntamenti che, con un cast in parte rinnovato, troveranno, nello straordinario spazio del Teatro di Documenti, ricavato nel 1987 dalle grotte seicentesche di Monte Testaccio grazie al genio dello scenografo Luciano Damiani, una cornice del tutto particolare a impreziosire le appassionanti atmosfere dell’opera verdiana.

Protagonisti saranno gli allievi delle classi di Canto e del Corso di Arte scenica del Conservatorio accompagnati al pianoforte da Luca Spinosa. La drammaturgia e la regia sono di Stefania Porrino – con la collaborazione di Carla Carretti – mentre la direzione musicale è affidata a Silvia Ranalli, entrambe docenti presso il Conservatorio di Frosinone. L’allestimento, inoltre, si avvale della preziosa collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Il progetto e la realizzazione degli elementi e dei tessuti scenici, infatti, sono a cura degli allievi corso di Costume per lo Spettacolo con il coordinamento di Carla Ceravolo, docente presso la stessa Accademia nonché direttrice del teatro romano. Opera in tre atti, La Traviata fu rappresentata per la prima volta nel marzo del 1853 al Teatro La Fenice di Venezia. Forma, assieme a Rigoletto e ad Il Trovatore, la cosiddetta “trilogia popolare”. Pietra miliare del dramma borghese di fine Ottocento, l’opera è tratta dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas figlio, La signora delle camelie, riscritta e riadattata da Francesco Maria Piave, già autore di Rigoletto, che curò il libretto dell’opera verdiana.

Amore, dipendenza affettiva, sacrificio, pregiudizio, passione, queste alcune delle tematiche affrontate in un’opera complessa e coinvolgente, scabrosa per l’epoca, dove l’introspezione e la profondità psicologica della drammaturgia mettono a nudo la coscienza e le passioni, quindi l’interiorità, di una cortigiana, la protagonista, innamorata di un giovane di buona famiglia.
Il Conservatorio di Frosinone metterà in scena un’ampia selezione di arie, duetti e scene dell’opera collegati da un testo in prosa appositamente scritto dalla regista Stefania Porrino che intende offrire una lettura moderna, in chiave psicanalitica, del sempre attuale personaggio di Violetta.