I compagni di Trump screditano il papa, io sto con Francesco

di Biagio Cacciola

Papa Francesco manda in bestia i liberisti, ‘sovranisti’ di casa nostra. Ultimo caso quello di Porro che, non conoscendo un tubo di quello che è la Chiesa, si lancia contro il papa accusandolo di essere marxista e altre cose del genere.

Il tutto perché, oltre alla meravigliosa enciclica ‘Tutti fratelli’ di cui tratteremo in altra occasione, Pompeo, rappresentante di Trump per l’imperialismo nel mondo, non è nemmeno stato ricevuto da Francesco in funzione anticinese.

E’ cosi che Porro da buon ‘soldato’ mediatico americano della riserva destraliberista, ha iniziato la lagna su un papa che non conoscerebbe manco la teologia della liberazione (sic). Lamentandosi che la stessa sorte era capitata all’altro trombato ‘soldato’ americano Macri, sconfitto dai peronisti alle ultime elezioni argentine.

Per non parlare, secondo Porro, dell’infausta sorte capitata a Salvini che il papa non ha voluto ricevere da tempo. In pratica tutte critiche perché Bergoglio non si piega al dettato americano trumpiano che campa proprio sul fatto che chi non sta col dott. stranamore a stelle a strisce è ‘comunista’.

Naturalmente non è cosi. Basterebbe solo ascoltare un’omelia del Papa per capirlo. Troppo difficile per gente che va alla messa solo per matrimoni e funerali. Un certo tipo di cattolico all’amatriciana a cui del Vangelo interessa nulla. Interessa invece che la religione sia ‘ instrumentum regni’ e allora giù a ricordare Woytila e Ratzinger, papi in un contesto mondiale completamente diverso da quello di oggi.

Sta di fatto che sotto la guida sicura di Francesco la Chiesa prosegue la sua rotta senza farsi deviare né da scandali, né da tentativi di utilizzarla per la strategia americana di neoimperialismo mondiale.