Guido Carli, 30 anni dalla morte 2 lectiones magistrales nell’aula magna della Luiss

È stato il ministro del Tesoro che negoziò e, poi, firmò il Trattato di Maastricht che, nel 1992, portò l’Italia sulla strada della moneta unica europea. Incasellare, però, una figura come Guido Carli — di cui quest’anno ricorrono i 30 anni dalla scomparsa — è complesso se non impossibile. L’economista bresciano fu anche senatore, governatore della Banca d’Italia, presidente di Confindustria, presidente del Mediocredito Centrale. Incarichi ricoperti seguendo sempre uno stesso «metodo». «Non solo immaginava il cambiamento necessario al progresso economico e sociale dell’Italia — dice la nipote Romana Liuzzo, presidente della fondazione “Guido Carli” — ma lo voleva perseguire e realizzare con determinazione e umanità. Come amava ripetere “per cambiare senza lasciarsi cambiare, la ragione va trasformata in forza”». Per avviare le celebrazioni per il trentennale della morte, la fondazione ha organizzato due lectiones magistrales per il prossimo 6 marzo, nell’aula magna della «Luiss» di Roma. Dopo l’introduzione del presidente di Ispi ed Atlantia, Giampiero Massolo, verrà tessuto dalla presidente di Borsa Italia, Claudia Parzani, l’«Elogio dell’insuccesso». «Sottolineerà quanto l’errore sia fondamentale per osare e sarà un invito a uscire dalla comfort zone — continua Liuzzo — e a vedere nello sbaglio un’occasione di miglioramento personale e sociale. Accettare l’errore significa anche saper coltivare rispetto e capacità di ascolto. Doti indispensabili ai nuovi leader per affrontare le sfide, anche economiche, di una società sempre più complessa e interconnessa». La Fondazione lancerà anche un appello alle imprese «affinché nei curricula siano valutati anche gli insuccessi». Il motivo è semplice: «Gli errori e le deviazioni di traiettoria, come i traguardi tagliati, sono elementi chiave per comprendere i percorsi e le potenzialità di ognuno». Beatrice Venezi, invece, sosterrà l’importanza di «Cantare fuori dal coro», sfidando stereotipi e il conformismo del pensiero unico. «Ci si potrà interrogare sulla libertà di essere se stessi, di coltivare il proprio talento in condizioni ambientali «ostili», di esprimere le proprie opinioni pure quando sono scomode — spiega Liuzzo — e si ricorderà il potere liberatorio della musica. Per le giovani donne sarà un messaggio forte: nuotare controcorrente è possibile, la meritocrazia esiste». Le conclusioni dell’evento saranno affidate a Gianni Letta, presidente onorario della fondazione. Le commemorazioni, infine, culmineranno il 5 maggio quando, al Teatro dell’Opera di Roma, saranno assegnati i premi «Carli» ai migliori talenti che danno lustro all’Italia nel mondo. corriere.it