Grey Est, l’impeto dei colori e la forza dei sentimenti

Grey Estela Adames, in arte ‘Grey Est’, nasce nell’entroterra della Repubblica Dominicana nella casa dei nonni materni. A sei anni va a vivere in Venezuela insieme alla madre. Scopre così il mondo del teatro e della moda. Travolta da un’insolita passione approda a Frosinone. E’ nella fertile terra italica che Grey si avvicina alla pittura. Come una dea dei boschi trae linfa da ogni forma artistica. La realtà è la sua unica musa e i sentimenti sono lo strumento che la guidano verso la trasfigurazione delle linee e delle forme. Un rapporto profondo il suo, quasi viscerale, con la tela e i pennelli. Sempre affamata di esperienze che la portano a scoprire nuove realtà culturali e a mettersi a nudo. L’ex modella veste ora i panni dell’artista, non solo pittrice ma narratrice di storie, custode di sentimenti, fotografa di emozioni che con impeto lascia trapelare in tutte le opere. Il professor Luigi Fiorletta, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, scrive di lei: “Per Grey la pittura non può essere che interpretata come trionfo di colore, steso con pennellare di grande intensità, cariche di emozioni e di tracce del proprio vissuto, per raccontare storie coinvolgenti che sembrano nate in una dimensione immaginifica e sognante, in cui la realtà della vita quotidiana si mescola a una fantasia senza limiti”. E l’artista che meglio la rappresenta non a caso è Matisse. “La scelta dei miei colori non poggia su alcuna teoria scientifica; è basata sull’osservazione, sull’esperienza della mia sensibilità”. La stessa sensibilità, esperienza ed osservazione che animano la Grey. Una ‘gioia di vivere’ quasi infantile quella che traspare nei suoi dipinti ma che viene abilmente domata dalle pennellate decise e dall’uso di colori profondi come il blu che la stessa pittrice definisce un ‘colore di immersione’. E una predominanza di blu domina la sua ultima esposizione. È sempre nel blu che si inabissa la rappresentazione del Cristo. ‘Il Cristo inabissato’ è forse la rappresenta più fervida dell’immagine del Redentore nell’atto di risorgere. Ma l’arte di Grey Est è anche un grido di ribellione contro ogni forma di razzismo. Significativa la partecipazione dell’artista alla settima edizione della giornata della memoria contro la schiavitù, occasione nella quale la pittrice ha donato l’opera ‘Volti dell’Africa’ al ministro per l’integrazione Cécile Kyenge. Di Grey e della sua originalità espressiva sentiremo ancora parlare, creatura unica nel suo genere che trasforma ogni esperienza di vita in una dipinto dove il sentimento si sposa con il colore e genera una storia dal sapore multietnico.

A. C.