Governo-“Ai 5stelle mancano i numeri, Salvini contraddittorio”

Intervista a Pasquale Cirillo. Il giovane assessore comunale di Frosinone ritiene utile cambiare la legge elettorale e restituire la parola ai cittadini.

Chi si è aggiudicato la tornata elettorale del 4 marzo scorso?
«Il vero vincitore di queste elezioni è il Movimento 5 Stelle. I grillini hanno lavorato bene. Hanno girato il territorio e hanno affascinato le menti delle persone. Come dire, tra i due litiganti il terzo gode, o quasi. Il successo del m5s infatti è una vittoria di Pirro perché ha i numeri grandi ma non i grandi numeri, quelli per una maggioranza assoluta. Il movimento di Grillo ci ha saputo fare. Con un uso strategicamente sapiente di internet ha fatto breccia nella mente di quell’elettorato (troppo) distaccato dalla res publica, incline all’antipolitica».

Come considera il risultato di Salvini?
«La Lega è senza ombra di dubbio un altro vincitore. Ha cavalcato la paura dell’immigrazione. La vittoria di Salvini è stata però di slogan come ‘prima gli italiani’ e ‘aiutiamoli a casa loro’. Quest’ultimo in particolare è una grandissima beffa. Aiutarli a casa loro vorrebbe dire costringere tutte le multinazionali che operano in Africa a smettere di sfruttare il continente. Salvini non avrebbe la minima capacità di governare un paese del G8: spesso contraddittorio, è privo di argomenti tecnicamente convincenti e la sua dialettica è un continuo ‘cosa fare’ anziché ‘come farlo’».

Il calo di Forza Italia e il tonfo del PD erano prevedibili?
«Entrambe le forze politiche sono uscite dal voto con le ossa rotte. Berlusconi è al tramonto. L’ormai ottantenne leader di FI ha dalla sua i consensi di pochi pretoriani e solo per coinvolgimento emotivo. Renzi ha ricevuto la lezione che meritava: la narrazione politica avversaria lo ha dipinto come un Icaro che ha volato troppo alto ma in realtà credo sia il Cavallo di Troia nel PD, inserito dall’Ulisse Berlusconi. Guascone Matteo».

Che peso avranno Leu e FdI?
«LeU è stato percepito come il solito apparato di sinistra, incapace di comunicare con il mondo odierno. Inoltre si vocifera già di un possibile accordo tra LeU e Pd e questo sicuro non è piaciuto molto agli elettori. Il nome del partito non è stato di grande aiuto. Anche FDI, è rimasta al palo, vuol dire che la retorica sul patriottismo ha fatto poca presa, come la ripetitività delle tematiche, le gaffe come ‘l’arabo è una religione’ e la scarsa conoscenza di certi argomenti. Entrambi i partiti pochi consensi».

Da chi sarà composto il futuro governo?
«Personalmente mi auguro che si formi un governo di scopo per cambiare questa legge elettorale e tornare immediatamente alle urne. La sinistra, come la destra deve ricominciare da zero. Dobbiamo ricominciare dal linguaggio perché il linguaggio usato fino ad oggi non ha funzionato. Benvenuta terza Repubblica».