Gioconda, nuova scoperta ecco cosa si vede alle spalle di Monna Lisa 

Un paesaggio pisano alle spalle di Monna Lisa. La rivelazione, risultato di anni di ricerca tra Parigi e Ravenna, è stata annunciata ieri a Vinci, nel Centro Espositivo Leo-Lev, durante una conferenza dal titolo «La Gioconda svelata dalla scienza. Una nuova scoperta mondiale». Gli autori sono due francesi: l’ingegnere Pascal Cotte che nel 2004, su richiesta del Louvre, ha digitalizzato la Gioconda, e Sylvain Thieurmel, esperto scientifico e ricercatore specializzato nella pittura e nella biografia di Leonardo da Vinci. La telecamera multispettrale inventata e progettata da Cotte (ora stabilitosi a Ravenna), ha rivelato tutti gli strati di vernice presenti nel dipinto, individuando tre progetti successivi di lavorazione. Da un’analisi comparativa con disegni e studi del genio, e a seguito di ripetute perlustrazioni in loco, i due scienziati hanno localizzato il paesaggio sullo sfondo della Gioconda tra i monti pisani e la valle dell’Arno che Leonardo immaginava essiccato per ordine di Firenze e di Cesare Borgia, identificando in particolare il monte della Verruca e la torre di Caprona. «Pascal ha trovato dieci immagini che corrispondono. C’è poi un disegno leonardesco della montagna di Pisa, molto raro per la sua precisione topografica, in quanto il genio non amava far sapere dove si trovava, in cui si vede molto bene la torre di Caprona», dice Thieurmel.

«Il disegno preparatorio di quella torre, che a prima vista sembra una strana roccia, era invisibile ai raggi rossi tradizionali. Si trova in uno strato intermedio di pittura. Sappiamo poi che già nel 1503, quando iniziò a dipingere il ritratto di Lisa Gherardini, Leonardo aveva cominciato a immaginare dove deviare l’Arno per privare i pisani dell’acqua e dell’accesso al mare. In quello stesso anno la Signoria di Firenze lo mandò a ispezionare la fortezza della Verruca, di cui lui realizzò un disegno molto dettagliato, da cui si può riconoscere anche l’Arno e la torre. Abbiamo ritrovato quei dettagli dietro Monna Lisa», spiega Pascal Cotte, che ci guida sulle orme del maestro tra Vicopisano, Cascina e Calci, grazie a un set di immagini ad altissima definizione acquisite con tecnologia L.A.M – Layer Amplification Method. L’ipotesi enunciata ieri sembrerebbe contraddire l’annuncio recente fatto dal gruppo di scienziati guidati da Andrea Baucon dell’Università di Genova e Gerolamo Lo Russo del Museo di Storia Naturale di Piacenza che rafforza invece, a seguito di studi sugli icnofossili, la teoria che localizza la Gioconda a Bobbio, nel piacentino. corriere.it