Frosinone, uccide la compagna a coltellate condannato a 24 anni

Uccise la fidanzata dopo una violenta lite nell’appartamentino che condividevano nel cuore di Frosinone. Pietro Ialongo è stato condannato a 24 anni di carcere. Il pubblico ministero, Vittorio Misiti, al termine della sua lunga requisitoria, ne aveva invocati 23. L’imputato, 38 anni, tecnico informatico, è finito alla sbarra con l’accusa di aver ucciso la fidanzata Romina De Cesare, 34 anni, il 2 maggio del 2022 nel bilocale di via del Plebiscito, nel cuore del centro storico di Frosinone.
Il rapporto era ormai agli sgoccioli, ma lui non lo accettava. Così, al termine di una discussione colpì la ragazza prima alle spalle e poi al torace con 14 fendenti. L’omicidio della ragazza, commessa in un bar del centro storico, da anni residente a Frosinone, risale al maggio del 2022. Ialongo, dopo aver ucciso la fidanzata, lasciò Frosinone in stato confusionale e, salito in macchina, vagò tra le province di Frosinone e Latina; quindi arrivò a Sabaudia dove, seminudo, venne bloccato nei pressi del litorale dai carabinieri, allertati dagli automobilisti che avevano segnalato la presenza di una persona instabile lungo la strada. La scoperta dell’omicidio avvenne proprio a seguito del fermo del giovane che farfugliò elementi che indussero gli investigatori pontini a chiedere l’intervento dei colleghi di Frosinone. Nel frattempo i familiari della vittima, insospettiti dal suo lungo silenzio, avevano chiesto aiuto alla polizia. Quando il personale della Squadra Mobile, guidata dal dirigente Flavio Genovesi, entrò in casa per controllare, trovò il corpo di Romina De Cesare, devastato dai colpi di lama.
Messo alle strette, Ialongo confessò poco dopo. Non accettava la fine della loro storia. E così aveva chiesto un ultimo incontro per potersi «spiegare». Sperava di convincerla e di poter ricominciare la loro storia. Ma così non è stato: l’incontro è ben presto degenerato, lui ha afferrato un coltello dalla cucina e ha sferrato le coltellate alla sua ex. Romina è morta dopo pochi istanti. La Corte d’Assise di Frosinone ha ora scritto la parola “fine” su questa terribile storia. Gli avvocati di parte civile, Danilo Leva e Fiore di Ciuccio, avevano chiesto, invece, per Ialongo il massimo della pena. Secondo i legali, Romina prima di essere uccisa aveva reagito, ma Ialongo, era riuscito a scaraventarla a terra sferrandole 14 coltellate. Fatale è stato un fendente scagliato al cuore. corriere.it