Frosinone, sedicenti carabiniere ed avvocato truffano anziana donna

L’estate è ormai alle porte ed è proprio in questo periodo, quando le città “chiudono per ferie” e le famiglie vanno in vacanza, che spesso gli anziani si ritrovano soli a cercare un modo per far passare la giornata. È qui che entrano in gioco i malintenzionati, persone scaltre e senza scrupoli, che approfittano di questa loro solitudine per raggirarli. Le truffe agli anziani e i modi per “estorcere” loro soldi sono tanti e a volte molto fantasiosi. La Polizia di Stato da anni tiene sotto controllo il fenomeno dando consigli e suggerimenti per non cadere negli inganni e promuovendo campagne sociali. Da tenere presente che spesso per strada si presentano persone ben vestite che con modi affabili parlano agli anziani offrendo loro finte eredità o false pietre preziose, utilizzando anche trucchetti psicologici come quello di inserire nel discorso familiari e figli, toccando così le corde più sensibili della persona. Proprio quanto accaduto, solo tre giorni fa, ad una settantatreenne del capoluogo. La donna dapprima riceve una telefonata da un sedicente avvocato che le riferisce del fermo di suo figlio a causa di un’incidente nel quale sarebbe rimasto coinvolto mentre era in sella al suo scooter, sprovvisto di copertura assicurativa. A suffragio di quanto detto l’interlocutore le passa anche un sedicente maresciallo dei Carabinieri che, a sua volta, la sollecita a versare una somma di 4.000 euro quale risarcimento dei danni causati dal congiunto all’altra persona coinvolta nel sinistro stradale. Mentre è ancora al telefono suona il citofono, al portone un uomo, dall’aspetto distinto, che le dice di essere un collaboratore dell’avvocato, mandato ad incassare la somma di denaro richiestale via filo. Il lestofante, senza essere invitato ad entrare, si introduce nell’abitazione della malcapitata che, ormai disorientata e preoccupata per la sorte del figlio, gli consegna 150 euro in contanti nonché, di fronte alle richieste incalzanti dell’uomo, anche tutti i monili in oro che ha in casa. La vittima si rende conto di essere finita nelle mani di malintenzionati solo quando l’inaspettato “visitatore”, non soddisfatto di quanto ricevuto, le chiede anche tessera bancomat e codice per andare ad effettuare un prelievo. A seguito della denuncia dell’anziana sono partite le indagini degli investigatori della Polizia di Stato per risalire ai responsabili della truffa.