Frosinone, pubblica illuminazione a led nel capoluogo

Questa mattina presso il Comune di Frosinone, è stato presentato il progetto dell’Amministrazione Ottaviani che prevede l’accensione e l’efficientamento energetico di tutti gli 8.300 pali della pubblica illuminazione, presenti sul territorio comunale, entro i prossimi 12 mesi. Dopo l’analisi dei costi di esercizio sostenuti annualmente per la pubblica illuminazione a led a seguito della materiale impossibilità per le casse comunali di provvedere alla sostituzione di tutte le lampade con le moderne tecnologie a led, il Comune ha attivato dal 2 marzo il nuovo servizio, che prevede, a fronte di un canone fisso per 14 anni, investimenti di circa 4 milioni di euro, totalmente a carico del concessionario, il quale potrà introitare parte della differenza economica derivante proprio dal risparmio energetico, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. “Abbiamo centrato un obiettivo importante, sia in termini di nuovi investimenti sulla riqualificazione della rete, sia di risparmio energetico – ha dichiarato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani – Con la soluzione adottata dal nostro Comune, eviteremo di avere pali della pubblica illuminazione spenti per mesi, perché manca il personale o perché le risorse per la sostituzioni delle lampade sono esigue. Al contrario, con l’utilizzo dei nuovi corpi illuminanti, avremo la possibilità di coprire l’intero territorio, dalla periferia al centro urbano, con l’impiego di circa 4.000 tonnellate in meno di petrolio e l’emissione di oltre 12.000 tonnellate, in meno, di CO2 in atmosfera. Al termine dell’operazione, il risultato sarebbe equivalente alla piantumazione di 378 ettari di alberi sul nostro territorio ed a 1.700 circa auto in meno, circolanti in città. Inoltre, con il controllo remoto, in tempo reale sarà possibile individuare quale lampada dovesse risultare spenta, con un termine di sostituzione di dodici ore a carico del concessionario e con la possibilità del subentro da parte del Comune in caso di inerzia dell’impresa, detraendo i relativi costi dal canone annuale”.