Frosinone, parla il carabiniere picchiato dal nigeriano

Parla il carabiniere picchiato da un nigeriano. “Ero a terra mentre il mio collega, con grande coraggio, bloccava quell’uomo – riferisce De Filippo al quotidiano Il Tempo – Ha protetto tutti, me che ero semi cosciente e i tanti cittadini terrorizzati da una violenza inaspettata. È stato lui il vero eroe, l’appuntato scelto Giancarlo Lauretti. Perchè non ha perso la calma e ha cercato di fermare quel ragazzo senza che lo stesso avesse a sua volta conseguenze fisiche. La centrale ci ha chiamati per un intervento di routine. Una lite in un ufficio pubblico. Non appena entrati ci siamo diretti verso le persone coinvolte nella diatriba: il direttore e un giovanissimo straniero che lamentava la mancata erogazione di un bonifico. Abbiamo placato gli animi e cercato di tranquillizzare il ragazzo. Nel momento in cui stavamo per controllare le generalità di entrambi, come di prassi, è accaduto il tutto. In una frazione di secondo. Mi sono ritrovato a terra dopo aver sentito un colpo fortissimo alla testa, pensavo di morire”.

L’appuntato non commenta la liberazione del suo aggressore. “Ho provato paura mentre, come si vede dalla foto, era disteso a terra con il mondo che girava attorno “come una trottola. “Non pensi mai che queste cose possano accadere a te. Ho pensato al peggio. Che non avrei avuto scampo e che non avrei rivisto i miei familiari. Poi, però, ho sentito la voce del collega, ho sentito la sua mano che mi dava coraggio ed ho capito che potevo farcela. Il lavoro di squadra ha salvato entrambi ed ha evitato che anche persone innocenti venissero coinvolte. Se qualcuno doveva farsi male certo non avrebbe dovuto essere un cittadino. Perchè siamo carabinieri e dobbiamo essere sprezzanti del pericolo”.