Frosinone, la lettera di Sara Battisti al segretario PD

di Sara Battisti

Sembra una ridondanza ma ricordalo oggi è d’obbligo. Il Partito Democratico della Provincia di Frosinone ha vissuto per anni una situazione di difficoltà dovuta ad un’accesa dialettica interna, insieme abbiamo contribuito a far uscire il Partito dalle contrapposizioni che lo avevano lacerato, favorendo un rinnovato spirito unitario.

Questo lavoro ci ha consentito di sedere tutti insieme ad un tavolo e di affrontare fasi politiche complicate, anche a livello nazionale, ottenendo sul territorio dei risultati importanti.

Abbiamo messo in campo per le regionali una lista molto forte che ci ha consentito di contribuire in maniera significativa alla riconferma di Nicola Zingaretti a governatore del Lazio, ottenendo così uno scarto di voti pari al’8% tra elezioni politiche e regionali. Congiuntamente, abbiamo portato alla riconferma di Antonio Pompeo a Presidente della Provincia, nonché ad un risultato eccezionale alle amministrative di quest’anno: oltre alle importanti convalide in tutto il territorio, abbiamo vinto a Veroli e Cassino.

In merito a Cassino, è da sottolineare il modus operandi che si è rivelato corretto: abbiamo deciso a seguito di una situazione di stallo – ancora una volta tutti insieme – di scegliere il candidato sindaco attraverso le primarie. La decisione assunta si è rivelata, strategicamente, un trionfo, portando Enzo Salera a stravincere il ballottaggio.

Per quanto concerne le Europee di quest’anno, sebbene i numeri non siano entusiasmanti, è d’uopo rilevare che siamo riusciti a portare un incremento in punti percentuali di circa il 3%.

I segnali che arrivano vertono, pertanto, verso un risveglio generale dell’elettorato di sinistra della nostra Provincia.

Dobbiamo capitalizzare i riscontri che sono arrivati dall’ultima tornata elettorale, senza disperdere il patrimonio di fiducia e consenso che, con fatica, siamo riusciti a registrare dopo una flessione drammatica – a livello nazionale in primis – del nostro Partito.

Credo sia necessario convocare i gruppi dirigenti della direzione provinciale, al di là dei solipsismi e delle conferenze stampa spot che non portano a risultati concreti nel medio e lungo periodo.

E’ opportuno decidere oggi come intendiamo lavorare sui territori per riorganizzare il Partito, come mettere a servizio della nostra comunità e dei cittadini della Provincia di Frosinone il capitale politico emerso anche in questa ultima tornata elettorale. La Direzione Provinciale è la sede opportuna per riflettere tutti insieme su come rafforzare un gruppo dirigente diffuso sul territorio, spendere la nuova classe dirigente che si è affermata, dare vita ad assetti di governo per evitare che accadano episodi spiacevoli come quello di poche ore fa.

Leggere un post su Facebook da parte del Presidente del Consiglio Provinciale, in cui quest’ultimo si fa beffe del Pride di Frosinone, suscita quantomeno un moto di forte disappunto.

Detto Presidente del Consiglio Provinciale, già scelto tra le fila di Fratelli d’Italia, partito notoriamente avulso dalle fondamenta politiche e valoriali del PD, ha oltraggiato la stessa Istituzione che egli rappresenta, senza curarsi del fatto che la Provincia è ente patrocinatore del Pride.

Questa vicenda non è accettabile da parte delle Istituzioni che rappresentano i cittadini e non è accettabile da parte del Partito Democratico.

Occorre un elemento di chiarezza: se si è di centro sinistra lo si è sempre, non a fasi alterne o di comodo.

Ricordo infatti che si è da poco concluso il Congresso Nazionale, che in questa Provincia il Segretario Nazionale ha raccolto oltre il 90% dei consensi, credo quindi che non ci siano dubbi che il nostro orizzonte debba essere la ricostruzione del campo delle forze del centrosinistra.

Dobbiamo insieme concordare le linee di governo che non possono prescindere dai valori fondanti del Partito Democratico. E tra le linee di governo di cui dobbiamo discutere vi è il tenere fede a tali valori anche attraverso decisioni quali quelle di non far sedere sulla poltrona di Presidente del Consiglio Provinciale un membro di un Partito con valori omofobi, xenofobi, completamente contrapposti ai nostri.

Attendo con fiducia la convocazione degli organismi, perché episodi come questo non si leggano più e si trovi tutti insieme una direzione unitaria che ci consenta di patrimonializzare ponendo come base quanto raccolto fino ad ora e di costruire e progettare insieme un percorso di democrazia con linee di governo e politiche comuni a tutti.

Se vi è una differenza sostanziale tra il PD e le altre forze politiche che oggi governano il paese, è la condivisione delle scelte nei luoghi preposti a fronte di leader che le calano dall’alto.