Frosinone, in piena pandemia ho rinunciato ai miei compensi per salvare posti di lavoro

di Riccardo Mastrangeli*

Qualcuno, ammettendo di aver terminato gli argomenti per la città, ha scritto oggi che dovrei spiegare, per quale motivo l’anno del lockdown il mio reddito personale è stato di 15.000 euro.

In piena pandemia, come tanti imprenditori seri e perbene, ho preferito rafforzare la solidità della mia farmacia, reinvestendo gli utili nell’attività aziendale, consolidando il posto di lavoro di tante persone che condividono con me la giornata, rinunciando così ad attribuirmi compensi e redditi più elevati.

Ho guardato al futuro, come dovrebbero fare tutti i buoni padri, per i propri figli, rinunciando a qualcosa.

Capisco che queste logiche siano incomprensibili per chi non conosce le imprese, potendo contare su una marea di consulenze gentilmente arrivate da certi enti pubblici, anche se quei soldi provengono proprio dalle tasse di tutti noi, comprese quelle che paga la mia farmacia sull’elevato reddito di impresa.

Attenzione, dunque, ad invocare, nella disperazione dei numeri elettorali, l’etica e la morale, poiché l’effetto è quello di far sorridere, o solo render tristi, chi ci conosce davvero.

In attesa di assistere alla consegna dei nuovi rifiuti da Roma, al nostro territorio, da Gualtieri al candidato a sindaco del PD nei prossimi giorni, saluto distintamente e continuo ad occuparmi dei problemi della città lasciati dalle Signorie Vostre e da noi risolti in passato e nel prossimo futuro.

*Candidato a sindaco di Frosinone